Spesa farmaceutica pubblica, 9,7 mld di euro in nove mesi

CATANIA – L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il Rapporto sull’uso dei farmaci relativo ai primi nove mesi dell’anno 2015, che descrive l’utilizzo dei medicinali in Italia, a livello nazionale e regionale. Nei primi nove mesi del 2015 la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) è stata pari a 21,3 miliardi di euro, di cui il 76,5% è stato rimborsato dal SSN.
 
La spesa farmaceutica territoriale pubblica si è attestata a quota 9.727 milioni di euro (circa 159 euro pro capite), con un aumento del +9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale aumento è dovuto principalmente alla crescita del +37,4% della spesa per medicinali di classe A erogati in distribuzione diretta e per conto e ad un lieve decremento della spesa farmaceutica convenzionata netta -0,9%. Nel corso dei primi nove mesi del 2015 le tre regioni che hanno fatto registrare la spesa farmaceutica convenzionata di classe A più elevata sono state la Campania con 167,5 euro pro capite, la Puglia 161,6 euro e la Calabria 158,6 euro; al contrario la Provincia Autonoma di Bolzano, l’Emilia Romagna e la Toscana hanno mostrato la spesa pro capite più bassa, pari rispettivamente a 97,0 euro.
Nel complesso – come si legge nel documento – abbiamo una situazione che mostra un’Italia divisa in due: dieci regioni hanno mostrato un incremento di spesa rispetto allo scorso anno, dallo +0,1% della Toscana e della P.A. di Bolzano fino al +3,1% della Lombardia, mentre undici regioni hanno evidenziato una riduzione, con la percentuale minore in Campania (-0,4%) e quella maggiore in Sicilia (-5,6%). La spesa pro capite dei farmaci di classe C con ricetta mostra una variabilità regionale che oscilla tra i valori più elevati della Liguria (44,2 euro), della Toscana (40,1 euro), del Lazio e della Valle d’Aosta (39,2 euro), e i valori notevolmente più bassi del Molise (26,2 euro), della Basilicata (28,1 euro) e della Provincia Autonoma di Bolzano (28,8 euro). 
I farmaci di Classe C registrano, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una riduzione di spesa solo in Emilia Romagna (-0,5)%, Abruzzo (-1,1%) e Sicilia (-0,3%), mentre nelle altre regioni si assiste ad un aumento, con gli incrementi più elevati nella P.A. Bolzano (+2,6%) e in Lombardia (+1,5%).
Le regioni in cui è stata osservata la spesa pro capite più elevata per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche sono state la Sardegna (162,6 euro), la Puglia (161,1 euro) e la Toscana (159,3 euro).
Cambiando pagina, in termini di consumi, Emilia Romagna e Lombardia sono le regioni con il più alto e il più basso numero di dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti acquistate dalle strutture sanitarie pubbliche (rispettivamente 315,9 e 98,8 dosi giornaliere). Sicilia (+9,5%) e Campania (+9,3%) sono le regioni nelle quali sono stati registrati i maggiori incrementi nel consumo per i medicinali acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.
I dati presentati nel Rapporto dei primi nove mesi, sebbene preliminari, forniscono un orientamento dei consumi e della spesa farmaceutica italiana, che sarà consolidato con la pubblicazione del Rapporto annuale.