Pesca, il Mediterraneo è più povero

ACI CASTELLO – “Lo stato degli stock di pesca nel Mar Mediterraneo è in una situazione molto, molto brutta. Al momento stiamo studiando quali misure dovremmo prendere. Siamo qui per discutere di un problema e dobbiamo far qualcosa per risolverlo. Quello della pesca è un settore economico e anche nella Politica comune (Cfp) dobbiamo tenerne conto”. Lo ha detto il commissario europeo alla pesca e all’ambiente Karmenu Vella che partecipa ad Aci Castello a una due giorni promossa dall’Ue sulle risorse ittiche del Mare Nostrum insieme a tutti i Paesi del Mediterraneo.
 
Ai lavori prende parte per l’Italia il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione, insieme a ministri e rappresentanti a livello politico di Spagna, Grecia, Croazia, Malta e Slovenia, oltre a scienziati, organizzazioni del Mediterraneo, Ong e ambientalisti. Le due giornate di confronto forniranno le basi politiche e lo slancio in vista di una dichiarazione ministeriale da consegnare nel marzo 2017 alla futura presidenza maltese dell’Ue. Nell’attesa partiranno incontri bilaterali con Tunisia, Turchia ed eventualmente Marocco. Il prossimo aprile Vella riunirà a Bruxelles i ministri del Sud della Ue in occasione della fiera sul Seafood.
“Occorre creare nuove formule, ricette e modelli di gestione evitando misure unilaterali di emergenza drastiche che potrebbero ancora di più aggravare la situazione”, ha detto il presidente del Consiglio consultivo per il Mediterraneo (Medac) Gianpaolo Bonfiglio. Secondo il presidente del Medac, “occorre uno sforzo straordinario sia di conoscenza, sia della decisione di politiche che introducano i elementi e strumenti nuovi come, ad esempio, la pianificazione spaziale delle acque”.
“I nostri pescatori – ha aggiunto il sottosegretario Castiglione, – sono i veri tutori del mare. Oggi c’è da affrontare questa nuova stagione con piani di gestione pluriennale per le nostre acque, il Canale di Sicilia e l’Adriatico”.