CATANIA – C’è forse qualche delusione tra gli insegnanti siciliani dopo la notizia da parte del Miur sul nuovo concorso della scuola.
Nell’isola ci sono in palio 4.109 posti dei quasi 64 mila in tutta italia per il prossimo triennio 2016/2018.
La Sicilia rappresenta uno striminzito 6,4 per cento rispetto al totale nazionale.
Numeri probabilmente frutto del calo dei pensionamenti, di una diminuzione degli alunni e probabilmente di un’inarrestabile emigrazione.
Nel totale, in Sicilia sono compresi anche 268 posti per insegnanti di sostegno.
In testa, la regione Lombardia con 11.176 cattedre, seguita a distanza dalla Campania (6.453) e dal Lazio (5.987).
Dal Miur, fanno sapere che a partire da martedì 23 febbraio – data di pubblicazione del concorso in Guri – l’Ufficio scolastico regionale dovrà organizzare le commissioni per selezionare 3.841 docenti di posto comune e 268 di sostegno. Il dettaglio con i posti per ordine di scuola e classi di concorso verrà reso noto nei prossimi giorni. Così come le funzioni online per l’iscrizione al concorso, disponibili da fine febbraio.
Le prove scritte saranno computer-based con 8 domande di cui 2 in lingua straniera, per un totale di 40 punti. “Le due domande in lingua – spiegano dal ministero – prevedono, in particolare, cinque sotto-quesiti, ciascuno a risposta chiusa. Il candidato – precisano – dovrà dimostrare di avere un livello di competenza pari almeno al livello B2 del Quadro comune europeo di Riferimento per le lingue”. La prova durerà 150 minuti. Niente nozionismo ma attenzione alle “conoscenze e competenze didattico-metodologiche”. Il colloquio durerà 45 minuti, e prevede anche una lezione simulata.
Ci sarà presto un mini-sito web per quest’ultimo concorso dove ci saranno tutte le informazioni utili.
Nella graduatoria di merito la valutazione sarà fatta tenendo in considerazione anche i titoli, servizio, dottorato, certificazioni linguistiche e eventuali altri titoli abilitanti – e il punteggio sarà in centesimi. Poi, i vincitori verranno inseriti negli ambiti territoriali scelti al momento della domanda e dovranno attendere la “chiamata” dei presidi.
Resta la paura tra i precari siciliani che alla fine delle prove non si trovino i posti previsti dal bando come accadde nel 2012. Questa volta, potrebbe incidere, oltre al calo dei pensionamenti e delle iscrizioni, anche il rientro in patria di molti espatriati siciliani al Nord che aspettano da anni l’occasione per un ritorno.