Terna: 3,3 mld di euro per la rete elettrica

Un maggior impegno per lo sviluppo della rete elettrica nazionale, con più investimenti ma impatti limitati sulla bolletta di imprese e famiglie, un occhio oltreconfine per opportunità di attività all’estero, una nuova politica dei dividendi con una crescita annua del 3% fino al 2019, e una maggior efficienza operativa, grazie alla disciplina sui costi e alle sinergie con la rete Fs. Questi i principali ingredienti del nuovo Piano Strategico 2016-2019 che Terna – la società presieduta da Catia Bastioli e guidata da Matteo Del Fante, che gestisce la rete elettrica nazionale – ha presentato nei giorni scorsi alla comunità finanziaria. Un Piano che per la prima volta si articola su un orizzonte temporale di quattro anni, a differenza dei precedenti programmati su un quinquennio, perché è proprio di quattro anni il nuovo periodo regolatorio di riferimento, secondo quanto stabilito dall’Autorità dell’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico a fine 2015.
Sviluppo della rete elettrica nazionale – Il punto principale del nuovo Piano riguarda lo sviluppo e il rafforzamento della rete di trasmissione. Dal 2005 Terna ha già effettuato investimenti per circa 10 miliardi di euro, per rafforzare la rete elettrica nazionale, ridurre le congestioni della rete e il differenziale tra i prezzi zonali dell’energia. Le future infrastrutture verranno realizzate con tecnologie all’avanguardia, in grado di garantire una sempre maggiore attenzione agli aspetti ambientali e di sostenibilità. Nei prossimi 4 anni Terna prevede un impegno per lo sviluppo della rete elettrica che raggiungerà circa 3,3 miliardi di euro, evidenziando uno sforzo ancora maggiore rispetto a quanto previsto dal precedente Piano Strategico, ma con un impatto limitato sulla tariffa e sul debito netto. Di questi, 2,6 miliardi di euro rappresentano gli investimenti che verranno realizzati sulla rete elettrica nazionale e che entreranno nella tariffa elettrica, ai quali si aggiungeranno investimenti finanziati da contributi Ue per complessivi 300 milioni di euro, oltre a circa 400 milioni di euro per il progetto cosiddetto “Interconnector” tra Italia e Francia. A parità di periodo, il nuovo Piano presenta un impegno maggiore per circa 400 milioni di euro rispetto al piano precedente, anche in virtù dell’integrazione della rete Fs e di un’accelerazione dei progetti strategici.
Principali opere in costruzione:
L’elettrodotto “Sorgente-Rizziconi” – Tra le più importanti infrastrutture elettriche in corso di realizzazione figurano le interconnessioni con Francia e Montenegro, e i progetti di riassetto e sviluppo della rete nelle aree metropolitane di Firenze, Napoli, Milano e Palermo, oltre a quelli avviati per realizzare l’interconnessione delle isole campane. La priorità è completare l’elettrodotto “Sorgente-Rizziconi”, il più lungo cavo elettrico marino al mondo in corrente alternata, che servirà a rafforzare il collegamento tra la Sicilia e la penisola italiana. Si tratta di un’opera che svolge un ruolo fondamentale nell’ambito del Piano di Sviluppo della rete elettrica nella Regione, che servirà a mettere in sicurezza l’Isola e quindi evitare blackout. Una volta realizzata, infatti, i benefici prodotti grazie alla riduzione del differenziale di prezzo dell’energia nell’Isola e il pieno utilizzo delle fonti rinnovabili e l’esportazione di produzione rinnovabile verso il continente di 700 MW, consentirà un risparmio complessivo per imprese e famiglie pari a circa 600 milioni di euro l’anno. Una linea elettrica anche dai risvolti ambientali notevoli: l’elettrodotto consentirà di evitare l’immissione in atmosfera di 675 mila tonnellate di CO2 e permetterà la demolizione di 170 km di vecchie linee e di 550 sostegni e di liberare al vincolo di servitù dell’elettrodotto 264 ettari di territorio (pari ad oltre 350 campi da calcio). A cui si aggiunge il fatto che sono stati utilizzati gli innovativi pali monostelo, che hanno un ingombro al suolo inferiore di 15 volte quello dei tralicci tradizionali.
Sviluppo internazionale – Il Piano Strategico 2016-2019 prevede una maggiore visibilità sull’evoluzione delle Attività Non Regolate del Gruppo, sempre più parte integrante delle attività di Terna, e che si articolano principalmente nel settore dei servizi TLC, di realizzazione e manutenzione di impianti per terzi e di manutenzione di impianti fotovoltaici. Inoltre, nei prossimi quattro anni Terna prevede un impegno economico fino a circa 150-200 milioni di euro per attività regolate all’estero, a supporto della crescita e della creazione di valore nel lungo periodo. Tali iniziative saranno selezionate attraverso processi di valutazione che garantiscano un basso profilo di rischio e una valorizzazione del ruolo industriale di Terna e potranno essere sviluppate anche in partnership.
Innovazione tecnologica e storage – Terna intende sostenere la ricerca di soluzioni tecnologiche innovative a supporto della sostenibilità ambientale e proseguirà nello sviluppo di sistemi di accumulo e di sistemi cosiddetti smart, localizzati soprattutto nelle isole maggiori e nel Sud Italia, un settore in cui Terna è pioniere. La società ha completato la realizzazione di sistemi di accumulo all’interno della rete elettrica nazionale per circa 50 MW, sui 75 MW complessivamente previsti, utili alla difesa del sistema (sicurezza) e alla riduzione delle congestioni di rete determinate dalle nuove fonti di produzione rinnovabile.
Efficienza operativa – Nell’arco di Piano, Terna manterrà il focus sui programmi di cost excellence avviati nel 2015, proseguendo nel percorso di miglioramento dei processi operativi e di razionalizzazione dei costi anche con riferimento alla rete FS. Nei prossimi quattro anni Terna stima efficienze ulteriori sui costi per 10 milioni di euro l’anno per il costo del lavoro e fino a 5 milioni di euro l’anno per i costi esterni; queste ulteriori efficienze vanno ad aggiungersi alle stime di saving previste dal precedente Piano, con il quale sono stati annunciati risparmi per 30 milioni di euro l’anno a fine 2019.