È interesse dei cittadini che vi sia una legge che disciplini i partiti, che renda trasparenti le fonti di finanziamento, che cambi anche l’art. 67 della Costituzione, che svincoli dal mandato e che, invece, obblighi chi è eletto a restare nel partito da cui ha preso i voti, oppure a dimettersi dal Parlamento.
In questa legislatura, circa 250 parlamentari hanno cambiato casacca. Pur essendo tale comportamento perfettamente legittimo, è socialmente e politicamente vergognoso, perché consente il mercato delle vacche nel quale ogni parlamentare agisce prima per il proprio interesse e poi per quello generale.
La debolezza del ceto politico non consente un rigoroso controllo della burocrazia, affinché essa funzioni con efficienza, senza favoritismi, per rendere a tutti i cittadini di qualunque ceto sociale i servizi di cui hanno bisogno, soprattutto a quelli più deboli.
L’inefficienza della burocrazia nasconde spesso la corruzione. Un funzionario regionale teneva i fascicoli sul proprio tavolo in attesa che qualcuno gli telefonasse per farli procedere. è un grave sintomo di malessere, bilanciato dai comportamenti onesti di tanti altri funzionari pubblici che tengono al loro decoro e alla loro reputazione.
Procure e Forze dell’Ordine rendono un grande servigio alla Comunità indagando continuamente nel settore pubblico e scovando, altrettanto continuamente, fenomeni di corruzione grande, media e piccola. Non sempre l’impianto accusatorio è probante, ma quasi sempre regge davanti alla Magistraturea giudicante.
Tuttavia, la barriera di Procure e Forze dell’Ordine non può scoprire il vaso di Pandora diffuso in centinaia di migliaia di pubblici uffici di tutti i livelli, nonché in quelli delle ottomila partecipate pubbliche, che hanno alle loro dipendenze oltre un milione di persone.
Né serve la notevole e qualificata attività dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), presiduta dall’ottimo magistrato Raffaele Cantone, venuto al nostro forum pubblicato il 12 aprile 2015, perché la sua azione non può essere capillare.
Serve che ogni ente abbia gli anticorpi, più volte descritti in questi editoriali.