Beni culturali siciliani: belli, ricchi e cadenti

Oltre 4 milioni di euro di incasso, nel 2015, per il Teatro greco di Siracusa e niente fondi per la manutenzione ordinaria del Parco archeologico della Neapolis. È questo uno dei paradossi della gestione pubblica del patrimonio culturale siciliano che attende da anni una rivoluzione, finora sulla carta, che metterebbe fine a problemi di tale genere dando piena autonomia gestionale alle aree archeologiche e ai musei. La situazione di malagestione è comune a molte “star” del turismo culturale dell’Isola tra cui figura anche il Teatro antico di Taormina che ha chiuso il 2015 con quasi 676mila presenze: 100mila in meno del Museo Egizio di Torino, fresco di restyling e promozione internazionale. Anche per Taormina stesso problema delle altre aree archeologiche siciliane: milioni di incassi dai ticket e scarse risorse per la pulizia di bagni, la manutenzione del verde e la sistemazione del monumento.
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