Le prospettive del 2016, sotto il profilo della crescita e dell’occupazione, sono drammatiche. Non si vede perché, infatti, dovrebbe maturare nuova ricchezza, quando tutte le attività sono bloccate da quel binario morto che è la burocrazia regionale. Un binario morto anche per i 390 Comuni, la cui autonomia si è ridotta, dipendendo dalla Regione.
Il danno che ha fatto ai siciliani lo Statuto autonomista è enorme, perché, come più volte scritto, esso è servito a creare innumerevoli privilegi, a destra e a manca, ma mai utilizzato al servizio dei siciliani.
Perciò, ancora una volta, ne chiediamo ad alta voce l’abrogazione, in modo che la Sicilia diventi una Regione a Statuto ordinario, con costo politico e della Pubblica amministrazione livellato a quello della Regione Lombardia o di altra Regione ordinaria, virtuosa.
Sappiamo di attirarci l’antipatia del ceto politico regionale e di quello burocratico. Ma non possiamo farci niente, perché abbiamo il dovere di elencare fatti inoppugnabili, per cui le critiche non sono fatte all’oggetto della nostra comunicazione, ma alla comunicazione stessa.
Non è accettabile che l’Assemblea regionale continui a costare 155 milioni, quando il Consiglio regionale della Lombardia, con le stesse, identiche funzioni – legislative e ispettive – costa 81,4 milioni.
Non è accettabile che vi siano pensionati regionali d’oro, che continuano a percepire assegni molto superiori ai contributi versati e riscossi fin da giovane età (50-60 anni).
Non è accettabile che dirigenti e dipendenti regionali percepiscano molto di più rispetto ai loro colleghi statali e lavorino di meno.
In Regione sconoscono i valori di merito e responsabilità. L’ambiente è ovattato e non si sa bene chi deve fare cosa. Per cui non è mai individuabile la responsabilità di chi non agisce o agisce male.
In questo quadro tutti i dirigenti e dipendenti, diretti e indiretti della Regione, forse centomila, ricevono stipendi, premi e indennità puntualmente, non collegati alle attività che svolgono.
Siamo stanchi di assistere al continuo degrado della nostra Sicilia e chiediamo forte che si ribalti questa insopportabile situazione.