Aumento del Pil e dell’occupazione: ma di questi due obiettivi non vi è traccia, né nella legge Finanziaria e neanche nelle dichiarazioni programmatiche che dovrebbero essere comunicate ai siciliani anno per anno, per fare loro capire in quale direzione si muove l’Istituzione che li governa.
Invece, gli atti di governo sono continui pannicelli caldi alle numerose emergenze; non vi è l’ombra di una strategia complessiva, nessuno capisce quale sia la linea di politica economica tendente, appunto, all’incremento di Pil e alla creazione di posti di lavoro.
Al contrario, dalla Finanziaria si evince con chiarezza un piattume generale, secondo cui tutto rimane allo status quo, mentre non vi è alcuna iniziativa per promuovere lo sviluppo, creare ricchezza, dare ossigeno ai quattrocentomila disoccupati siciliani e anche al milione di poveri che sta asfissiando.
Pensare che questa situazione di bonaccia, che tiene bloccata la nave Sicilia senza muovere un metro avanti, possa durare per quest’anno e anche per il prossimo, quando statutariamente ci saranno le elezioni, è altamente drammatico. Quando una Regione è gravemente ammalata, come la Sicilia, occorrono dosi da cavallo di terapia, altro che inazione.
E poi, creare una task force, formata da professionisti integerrimi di alto valore da reclutare con bando internazionale, da costituire entro tre mesi, con l’incarico di snidare gli sprechi e le inefficienze della macchina pubblica e recuperare qualche miliardo da destinare alla crescita.
Vi sono altre iniziative quasi a costo zero: mettere in atto il Piano per l’agricoltura innovativa, quello per la zootecnia e l’altro per la linea del legno. Un Piano per l’energia, potenziando fortemente gli impianti di quella rinnovabile; un Piano per l’ambiente, anche con riferimento al risanamento idrogeologico del territorio.
Un Piano per il potenziamento delle attività economiche, dell’industria, del commercio, del turismo e dell’artigianato. Un Piano che crei l’ambiente giusto per la nascita delle start up.
Vi sono altri Piani per lo sviluppo dell’economia, ma ci fermiamo per evitare l’accusa di scrivere del solito libro dei sogni. Invece, quanto precede è tutto realizzabile, se vi è capacità e volontà.