Olio, alla Sicilia il primato biologico

PALERMO – “La Sicilia conferma il suo primato biologico anche per l’olivicoltura. Tra il 2013 e il 2014 la superficie con olivi bio è infatti passata da 24.470 ettari a 25.654 piazzando così la produzione ai primi posti nazionale e regionale dopo i cereali, la vite e seminativi vari”.
 
Lo rileva Coldiretti Sicilia che sottolinea quanto “l’olivicoltura dell’isola connoti una regione che si identifica per qualità e salubrità delle produzioni”.
 
L’aumento del 5%, sottolineato dai dati del Sinab (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica) è comunque irrisorio rispetto al grande balzo dell’olivicoltura biologica compiuto nel 2013 rispetto all’anno prima quando l’aumento della superficie superò il 32%.
 
“Ai pericoli dell’invasione di olio straniero, soprattutto quello favorito dalla eliminazione di dazi, si somma – prosegue l’organizzazione – il disegno di legge europea 2015 diretto a modificare l’articolo 7 della legge 9 del 2013 nella parte in cui prevede un termine minimo di conservazione non superiore ai diciotto mesi per l’olio di oliva. In pratica si vuole togliere la data di scadenza dell’olio d’oliva per favorire lo smaltimento delle vecchie scorte a danno dei consumatori.