Lo stesso accordo prevede che per ogni rimpatriato l’Unione dovrebbe prendersi un nuovo migrante.
La questione demografica del movimento, dal Medio Oriente all’Europa, di milioni di persone, è stato sottovalutato, fino a quando molti Stati dell’Ue hanno chiuso col filo spinato i loro confini, vigilati giorno e notte dalle Forze dell’ordine.
È vero che la Germania ha già accolto un milione di migranti, ma il flusso incessante ha fatto esplodere le popolazioni dei Länder che hanno appena votato, in cui la protesta ha alimentato partiti xenofobi e l’insofferenza è ormai arrivata a vertici molto alti.
Qui non è in discussione se accogliere o no tanta gente che non ha più nulla, che ha perduto tutto e che cerca di sopravvivere con ogni mezzo. è in discussione il modo con cui essa dev’essere accolta, anche distinguendo il grano dal loglio. Con chiare parole, distinguendo chi fugge dalle guerre e chi da Paesi ove l’economia non è ancora sviluppata. La solidarietà vale per i primi, ma non per i secondi.
Il modo ordinato di dare soccorso ai migranti è proprio quello di controllarli, per verificare il loro buon diritto d’asilo, oppure rispedirli ai Paesi di provenienza.
Le risorse a disposizione del governo sono poche. Tutto non può fare, ma deve operare scelte secondo principi etici di equità, sia nei confronti dei terzi che in quelli dei propri cittadini.
Un’azione che il governo italiano potrebbe mettere in atto concretamente sarebbe quella di stipulare convenzioni con i due governi libici, per attivare il traghettamento ordinato, prelevando dai porti del Paese nordafricano solo coloro che hanno diritto all’asilo politico. Quindi, con un filtro di controllo negli stessi porti. Per contro, i due governi libici dovrebbero impegnarsi a una forte azione di sorveglianza sulle proprie coste, per impedire le partenze di trabiccoli pericolosissimi, che hanno causato migliaia di morti. E dovrebbero provvedere a distruggere le imbarcazioni dei trafficanti per porre freno a questo sporco traffico di persone.
La questione s’incancrenisce. Lasciare che peggiori ancora è da irresponsabili. Occorrono soluzioni strutturali, non pannicelli caldi.