Sindacati in piazza contro l’esecutivo: “Uno dei peggiori governi della storia”

PALERMO – I sindacati regionali scenderanno in piazza il prossimo 7 maggio con una manifestazione unitaria che si svolgerà a Palermo con un corteo con partenza da Piazza Marina fino a Piazza Indipendenza per protestare contro il governo Crocetta che è stato definito “uno dei peggiori della storia”. E’ quanto affermano i segretari delle organizzazioni dei lavoratori di Cgil, Cisl e Uil, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone.
 
“Dopo le iniziative del 31 ottobre nelle provincie rilanciamo una manifestazione regionale unitaria”, hanno detto i segretari nel corso di una conferenza stampa. “C’è una disaffezione generale verso la politica ma anche verso il parlamento di questa regione – ha detto Pagliaro – non si capisce perché non si stacchi la spina, visti i giudizi così negativi sull’esecutivo”.
 
“Abbiamo davanti”, hanno detto i segretari dei sindacati, “un governo dalla credibilità da prefisso telefonico. Aspettavamo una rivoluzione e siamo, invece, ad una involuzione”. “Tutto quello che tocca questo governo è saltato”, ha spiegato ancora Pagliaro, “Penso alla formazione, alle provincie. E questo per incapacità e per  mancanza di progetto.  Per questo è stata decisa la mobilitazione unitaria dei sindacati “Vorremmo allargarla alla società civile, forse possiamo anche invertire una tendenza e fare ancora meglio il nostro lavoro – hanno detto i sindacati – Arrivare alle prossime elezioni pensando di galleggiare sarebbe fare un torto ai siciliani e accanirsi di fronte alle giovani generazioni che possiamo definire ‘dei tirocini’.
 
“Siamo di fronte ad un bilancio assolutamente incerto e difficile – ha detto Barone –  Una quantità non indifferente di risorse della comunità europea sarebbero spendibili, circa un miliardo all’anno. Per Mimmo Milazzo, segretario della Cisl, invece, la manifestazione del sette maggio rappresenta “una iniziativa importante che deve fissare un punto di snodo nei rapporti con governo e parlamento regionale che sono entrambi distanti dalla realtà sociale. C’è uno scollamento rispetto alle esigenze della popolazione che ha bisogno di lavoro e di investimenti”.