Anche chi riceve accrediti bancari per cedole e capital gain (vendita di titoli con plusvalenze) – che non vanno inseriti nelle dichiarazioni fiscali perché la ritenuta d’imposta è effettuata in via definitiva dal sostituto (la banca) -, non ha nulla da temere perché può dimostrare immediatamente, con la relativa contabile, l’operazione.
In questo quadro, rientra l’aumento dei pagamenti in contanti da mille a tremila euro, introdotto con la Legge di Stabilità 2016. Tuttavia, non si capisce perché si debbano effettuare pagamenti in contanti quando è molto più comodo adoperare la carta di credito, che ha il vantaggio di addebitare l’importo il mese successivo.
Certo, chi ha traccheggiato deve temere gli strali giusti dei verificatori e quindi farebbe bene, in occasione della presentazione del prossimo 730 o di Unico, a regolarizzare la propria posizione fiscale, perché la dichiarazione spontanea riduce al minimo le sanzioni.
Così, finalmente, l’Italia diventa un Paese civile sul piano fiscale e da questo nuovo strumento si dovrebbe pensare che il recupero dell’evasione del 2016 possa passare da 15 a 20 miliardi.
Anche le uscite potrebbero presentare anomalie perché, in particolare per ciò che riguarda quelle elevate, dovrebbe esserci un’idonea documentazione. Ma è inutile allarmarsi, perché verranno rilevati i casi più gravi che presentano ipotesi di evasione concreta, tenuto conto che l’organico dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza deve riuscire a sopportare questa innovazione, funzionando in modo più qualificato e mirato e tralasciando le violazioni formali per perseguire quelle effettive.
Questo è un preciso indirizzo della direttrice generale dell’Agenzia, Rossella Orlandi e del comandante generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, i quali, con apposite direttive, hanno ordinato ai propri verificatori una collaborazione con i contribuenti, la cosiddetta compliance, in modo da assumere tutte le informazioni idonee a chiarire questioni dubbie.
Con queste direttive si intende utilizzare meglio ispettori fiscali e finanzieri, in modo che possano ottenere risultati concreti piuttosto che controversie avanti le Commissioni tributarie ed eventualmente avanti la Cassazione, sezione tributaria.
L’obiettivo, insomma, è ricercare la verità e non farsi facile pubblicità.