Grossi ha ribadito che la Corte è un Tribunale di garanzia, ma non è statico ed immobile, piuttosto proiettato nel futuro che “inventa il diritto come diritto del futuro”.
Gli ho chiesto, nella successiva conferenza stampa, se a suo avviso la gente percepisca la qualità dell’attività della Corte. Mi ha risposto che essa dà grande valore ai principi e alle regole, nella valutazione di leggi rimesse perché si dubita della loro costituzionalità.
Però, ha sostenuto il Presidente, molto spesso le remissioni delle leggi alla Corte, sono male articolate, con la conseguenza che essa le dichiara inammissibili. Ciò accade perché i giudici non effettuano una valutazione adeguata delle norme che trasmettono alla Corte, come se anziché manifestare l’ipotesi di una presunta illegittimità, chiedessero un parere. Ecco perché, queste remissioni, spesso, sono stroncate.
Ad un’altra domanda sulle valutazioni delle leggi rimesse alla Corte, e riguardante la razionalità delle leggi, Grossi ha risposto che è preponderante il valore della ragionevolezza, cui (sottolineamo noi), va aggiunta la proporzionalità.
L’atto normativo va inserito in un contesto temporale e in una situazione. Non ne può essere avulso.
Il Presidente Grossi ha precisato che questa riunione non costituisce apertura dell’anno giudiziario perché la Corte, diceva De Nicola, “non ha un anno giudiziario” ed è quindi in sessione permanente perché la garanzia delle leggi deve essere esercitata costantemente.
La relazione del Presidente Grossi ha un elemento di novità, rispetto alle precedenti cui ho assistito, e riguarda la cosiddetta “prossimità nei confronti dei cittadini”, soprattutto quelli più giovani quali gli alunni delle scuole.
Per questa ragione, la Corte ha effettuato numerose visite alle scuole per spiegare ai ragazzi la funzione di questa Istituzione, nella quale bisogna credere indipendentemente dalla composizione dei quindici giudici che, a seconda delle convenienze, vengono tacciati di destra, di centro o di sinistra. Proprio per questo motivo, mai essa comunica con quanti voti viene approvata una sentenza o una ordinanza.
Questo è un appuntamento importante, cui i giornali non dovrebbero mancare.
E noi, c’eravamo!