Agricoltura alternativa contro la crisi

CATANIA – Considera l’intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo, promuove la biodiversità dell’ambiente. L’agricoltura alternativa sta conquistando sempre più ettari in Sicilia e interessa diversi campi, dalla produzione di miele a quello di latte d’asina, fino all’estrazione della manna dagli alberi di frassino.
Da tre generazioni la famiglia di Giovanni Rapisarda, apicoltore di Zafferana, produce il miele Mongibello in un terreno che conta parecchie centinaia di arnie. Prima di dedicarsi all’azienda di famiglia Giovanni ha lavorato nel campo delle risorse umane in una multinazionale. Ma con la crisi del 2008 si è trovato di fronte a un bivio: andare fuori a cercare fortuna o restare. E ha deciso di restare e reinventarsi, sfruttando le risorse del territorio e cominciando a lavorare nell’azienda che ha trasformato in 2.0, portando innovazione, una nuova linea produttiva della pappa reale e del polline che è un integratore alimentare considerato "la bistecca dei vegetariani". Giovanni si è anche inserito nei circuiti a chilometro zero, tutto mantenendo però la tradizione cominciata con il nonno e il padre e tutt’ora portata avanti dai suoi fratelli.
«Sono convinto che per il moderno apicoltore il segreto per riportare gli antichi sapori sulle tavole sia unire tradizione e innovazione. I nuovi strumenti informatici, dai social all’e-commerce, sono un aiuto fondamentale per essere competitivi con il resto del mondo».
Il miele e la pappa reale vengono importati in Italia perché il consumo medio è superiore alla produzione interna. «Bisogna difendersi dall’invasione di prodotti esteri, prima fra tutti la pappa reale cinese».
L’apicoltura, come spiega Giovanni, si misura non tanto dalla produzione, ma dalla capacità di far sopravvivere quante più api possibili in una stagione. «Le api rappresentano un elemento fondamentale della biodiversità e senza di loro sulle nostre tavole mancherebbero tantissimi prodotti».
Annamaria Musotto ha recuperato un frasseto in disuso nell’azienda agrumicola che la sua famiglia ha da diverse generazioni. Obiettivo produrre e far conoscere la manna, prodotto tipico della nostra terra – prodotto tra Pollina e Castelbuono – che ormai solo in pochi conoscono.
«La manna è la resina del frassino verdello che a luglio e agosto viene estratta con una tecnica molto particolare che purtroppo si è persa. All’inizio è un liquido un po’ appiccicoso che cola su un filo di nylon, gocciolando si solidifica e diventa una sorta di stalattite bianca». Quello che viene fuori è uno zucchero naturale, a basso contenuto di glucosio e succosio, adatto per anziani, bambini e donne in gravidanza. Ma le proprietà non finiscono qui. è anche regolatore intestinale, digestivo, lassativo se usato in dosi massicce, decongestionante delle vie respiratorie, collirio e ha proprietà cosmetiche.
Molti lo acquistano per provarlo ma poi non sanno come usarlo, ecco perché ad Annamaria piace ricevere visite in azienda, dove può spiegare alle persone i tanti modi di utilizzo. E presto saranno attivi anche su Internet, dove potranno rispondere a tutte le curiosità.
 

 
Allevamento d’asine da esigenza a business
 
Ketty Torrisi è un medico veterinario che nel 2001 ha creato nel comune di Giarre l’azienda Asilat, che produce latte d’asina. L’idea le è venuta quando ha scoperto che suo figlio era allergico alle proteine del latte vaccino, un problema che colpisce ogni anno circa il 10% delle nascite. Il latte d’asina, infatti, è particolarmente indicato per questa patologia e Ketty ha cominciato ad allevare asine proprio per suo figlio.
«Nel ‘99 ne avevo già un bel po’ – racconta Ketty – e due anni dopo ho messo su la società. Siamo stati i primi in Italia a essere autorizzati nella vendita di latte d’asina e siamo anche responsabili del presidio slow Food nel ragusano». 
«Tutti mi chiamavano per avere consigli – spiega – soprattutto le mamme degli altri bambini e ho pensato di far nascere la mia attività, in cui ho inizialmente coinvolto tre soci».
Ecco come è nata Asilat, che oggi produce latte, venduto direttamente dal produttore al consumatore, e cosmetici naturali, distribuiti sui classici canali commerciali e online. In 10 anni è cambiato tutto, moltissime persone usano il latte d’asina, che ha un sapore molto gradevole ed è facilmente digeribile, anche per le difese immunitarie, come integratore, per lo svezzamento e per chi ha problemi vardiocascolari o non vuole rinunciare del tutto al latte».