La legge di Stabilità 2016 ha trasferito il Corpo forestale dello Stato all’Arma dei carabinieri, a partire dal prossimo anno. Cosicché le regole dell’Arma saranno adottate anche da quel Corpo, il quale acquisirà efficienza e funzionerà meglio.
È un peccato che tale norma non venga attuata nelle Regioni autonome e, quindi, neanche in Sicilia, in osservanza a un’autonomia che, anziché operare per migliorare il funzionamento dell’attività pubblica, si muove nella direzione opposta: disfunzione e incapacità di far funzionare la burocrazia secondo regole professionali ed efficaci.
Non è che nel Corpo forestale siciliano non vi siano dirigenti capaci, ma essi non lavorano secondo una missione che abbia obiettivi chiari, non solo per tutelare il nostro verde ma anche per renderlo appetibile e fruibile dai cittadini del mondo.
Vi è un’altra questione che vogliamo sottolineare: riguarda l’eccesso di personale fisso, nonché quella marea di inutili forestali giornalieri, unico caso in tutta Italia. Un vero scandalo. Ricordiamo che in Toscana, con una superficie minore a quella della Sicilia, ma con boschi di una dimensione circa quadrupla, il Corpo forestale che opera in quella regione, che ora sarà incorporato ai Carabinieri, è di seicento unità.
La tutela della forestazione e dei parchi non dev’essere fine a se stessa. Per esempio, potrebbero nascere industrie della linea del legno, come avviene in Germania, Norvegia, Canada, Finlandia e Stati Uniti. La linea del legno consente di utilizzare il legname degli alberi abbattuti, prontamente sostituiti, e trasformare la materia prima in tavolame, cellulosa e altri prodotti appetiti dal mercato, locale, nazionale e internazionale.
Per promuovere le attività economiche del settore non servono grandi risorse, ma cervelli, competenze, know how, anche imitando modelli che esistono nel mondo e che funzionano molto bene.
Certo, occorrono anche risorse finanziarie, ma quelle ci sono, disponibili nei fondi europei, nei Fondi di sviluppo e coesione statali, ovviamente co-finanziati dai Fondi regionali. E qui casca l’asino! Fino a quando il bilancio della Regione è saturato dalle spese correnti, che nascondono privilegi e sprechi di ogni genere, non vi sarà alcuna possibiltà di fare ciò che fanno le economie avanzate.