20.000 posti per chi sa lavorare

Gli ultimi dati Istat e Unioncamere, confermano un aumento dei disoccupati nel meridione del 2,4%. Se però da una parte la crisi fa i suoi feriti e si è costretti a correre ai ripari, dall’altro, soprattutto piccole e medie imprese, sono disposte a scommettere su manodopera e cervelli nostrani. Sono oltre 20.700 le opportunità di lavoro in giro per l’isola, di tutti i tipi e per tutte le professionalità e tante ancora le possibilità di sviluppo. Ne rappresenta un esempio il franchising, un settore in forte espansione in Sicilia (31 i franchisor rilevati dall’Osservatorio permanente di Assofranchising) e che a pieno regime potrebbe dare occupazione a circa 10.000 persone.
 
Il franchising, (31 i franchisor rilevati dall’Osservatorio permanente di Assofranchising rispetto ai 227 della Lombardia), a pieno regime potrebbe dare occupazione a circa 10.000 persone, basti pensare che per aprire un punto vendita bastano circa 20.000 euro. Ma le potenzialità della nostra isola non si esauriscono con il franchising, tante sono le reti coop, commerciali e turistiche.
Nella provincia di Palermo sono almeno 10 i centri commerciali che dovrebbero aprire i battenti a breve con una previsione di occupazione di circa 3000 persone (dati del sindacato Uiltucs).
 
Sarà il ForumPalermo, nell’area industriale di Brancaccio, la prima cittadella commerciale dedicata agli acquisti ad inaugurare il ciclo. Il 28 novembre sarà la volta del marchio svedese low cost H&M in via Ruggero Settimo, al posto dell’ex Rinascente e tra pochi mesi saranno inaugurati un nuovo McDonald in via La Malfa e un Ipercoop Sicilia in via Torre Ingastone a Borgo Nuovo. Altre aperture sono previste dall’anno prossimo come la Leroy Merlin in viale Regione Siciliana, la Rinascente in via Roma, e qualche altro progetto è ancora in fase di autorizzazione come quello per una Despar nell’ex stabilimento della coca cola a Partanna Mondello.
Tanti sono gli strumenti per trovare gli annunci di lavoro a cominciare dai centri regionali per l’impiego “utili come birrerie nel deserto” come afferma Giovanni Bologna, dirigente generale del dipartimento lavoro dello stesso assessorato alla Regione Sicilia (65 su tutto il territorio regionale di cui 2 insulari uno a Pantelleria e uno a Lipari) e dalle loro bacheche online disponibili all’indirizzo www.lavoro.regione.sicilia.it/b@checa/ è possibile fare una ricerca in base al settore (pubblico o privato), alla durata del contratto e alla sede di lavoro. Tante le offerte presenti anche in questi giorni: a Palermo la Dema impianti cerca un idraulico con una esperienza minima di 1 anno, un’età compresa tra i 25 e i 50 e almeno 24 mesi di disoccupazione alle spalle, ma anche la Star System Rg Srl, sta cercando a Ragusa un perito elettronico che abbia un’età massima di 30 anni. Ma molti altri sono i siti disponibili per la ricerca del lavoro. Su www.monster.it la Kromotek SRL ricerca a Catania un venditore per fotovoltaico e minieolico, ed ancora su www.infojobs.it leggiamo che la Randstad Italia Spa ricerca 5 manutentori di caldaie/bruciatoristi per Siracusa e la sua provincia.
Circa 60, poi, sono le ricerche complessivamente attive in questo momento in Sicilia, dell’agenzia di lavoro interinale Adecco, e nel tempo aumenteranno sempre più, le più significative nel settore delle nuove energie come ha affermato Pio Giottini, head of operations Adecco per la Sicilia: “importanti aziende locali e molte multinazionali stanno investendo in modo significativo nelle nuove energie  e numerosi saranno i parchi eolici e fotovoltaici che verranno realizzati nei prossimi anni”.
A volte però capita di non trovare sul mercato figure adeguatamente qualificate, colpa anche di una formazione professionale non adeguata o addirittura non rispondente alle qualifiche richieste. “Se si vuole ridare fiducia ai giovani e all’imprenditoria  occorrono improrogabili e reali interventi a carico del Governo regionale – ha affermato a riguardo Filippo Ribisi, presidente confartigianato Sicilia – spesso la formazione non è stata calibrata sulle reali esigenze delle imprese assumendo più il senso di uno strumento politico che economico reale, sfornando centinaia di giovani che non avendo le qualifiche richieste dalle imprese restano comunque inoccupati”.