SIRACUSA – Sono ormai giorni che a Priolo ed Augusta si susseguono segnalazioni di cattivi odori in atmosfera da parte dei cittadini. Nella notte tra il 6 ed il 7 giugno, medesime segnalazioni hanno interessato anche molteplici zone di Siracusa. Grazie ai dati forniti dall’ecomanager (un dispositivo che attinge dal database di proprietà del libero consorzio di Comuni che, tramite un’interfaccia grafica, consente di verificare i dati relativi alla qualità dell’aria nelle 24 ore del giorno), è stato possibile rilevare un importante incremento di idrocarburi non metanici dalle 23 fino alle 8 del mattino. I dati sono stati forniti dalle centraline per il rilevamento di inquinanti in atmosfera ubicate in viale Scala Greca e via dell’Acquedotto. Quest’ultima è una stazione definita di "fondo" in quanto posizionata in maniera tale che il livello di inquinamento non sia influenzato dalla prevalenza di emissioni provenienti da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale), ma dal contributo integrato di tutte le fonti sopravento alla stazione, rispetto alle direzioni predominanti dei venti.
Quel che desta grande preoccupazione è il fatto che proprio la centralina di via Acquedotto abbia rilevato tassi alti per quanto riguarda gli idrocarburi non metanici (Nmhc). La suddetta centralina dovrebbe fornire valori più bassi delle altre, ma non è stato così. Infatti per ben 7 ore le centraline di via dell’Acquedotto e di Scala Greca hanno registrato valori ben superiori ai 200 microgrammi per metro cubo, limite "tollerato" per un intervallo massimo di tre ore per quanto riguarda gli idrocarburi non metanici; mentre si sono registrati valori che hanno toccato un picco orario di 594 microgrammi per metro cubo a partire dalle ore 7 del mattino, nella centralina di viale Scala Greca, ma in questo caso incide anche il traffico.
Lo stesso non può dirsi per i 395 microgrammi per metro cubo, registrati dalla centralina di via dell’Acquedotto, in quanto rilevati alle ore 4 del mattino e quindi non attribuibili al traffico automobilistico. Al momento questa sostanza non è ancora stata normata, quindi non vi è una soglia limite, ma una soglia tollerata. Si tratta di un grave vuoto normativo del quale da tempo si parla, ma per il quale fino ad oggi è stato fatto poco per colmarlo.
Vi sono molti fattori che fanno pensare che i cattivi odori percepiti da tanti la scorsa notte possano essere ricondotti a responsabilità industriali. Sulla vicenda è stata interpellata l’Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) di Siracusa, che però non si è voluta esprimere in merito, evitando di rilasciare dichiarazioni ufficiali. L’esperto ambientale del Comune di Siracusa, Giuseppe Raimondo, ha dichiarato che: “La forte puzza di gas percepita dalla cittadinanza lascia intendere che oltre ai non metanici vi fosse in atmosfera anche una corposa presenza di composti solforati, sostanze presenti nei prodotti petroliferi con percentuali che vanno dallo 0,1 al 10%. Ulteriore conferma che il fenomeno sia di natura industriale – sostiene Raimondo – arriva dalle concentrazioni di tiofene, mercaptani e H2S (acido solfidrico) presenti nell’aria”.