Il Presidente dice che l’indebitamento è diminuito, ma secondo quanto ci ha confermato l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, esso è progressivamente aumentato, tanto che in atto è di ben 15 miliardi. Altro che sanare i debiti.
Con ciò è incomprensibile la notizia comunicata dal Presidente che siamo fra le poche regioni italiane che fanno utili e sanano i debiti.
Poi, c’è l’affermazione ciclopica relativa ai Fondi europei: in tre anni abbiamo chiuso la rendicontazione spendendo tutto. Forse è sfuggito il piccolo particolare che la Regione, per il Po 2007-13, non ha utilizzato ben due miliardi Per il Po 2014-20 non ha ancora incominciato a spendere neanche un euro.
La Sanità, secondo il Presidente, si trova al nono posto e anche in questo caso produrrebbe “utili”. Per prudenza, il Presidente non ha detto in quale classifica la Sanità siciliana si trovi al nono posto. Se l’avesse fatto, sarebbero emerse le magagne numerose che abbiamo più volte descritto.
Il Pil, dice il Presidente, dal 2014 non è più in perdita. Forse non ha letto che secondo l’Istat, invece, esso è sceso dello 0,9%. Nel 2015 parla di un incremento dello 0,4%, ma i dati ufficiali non ci sono, seppure quelli ufficiosi si riferiscono a poco più di zero, ma sempre di zero si parla.
Nonostante quanto precede, gli vogliamo fare il leale riconoscimento dicendo: “Bravo Presidente, bravi assessori, avete salvato la Sicilia”. Così sono tutti contenti.
Ma non si è salvata la Sicilia e la situazione disastrosa nella quale il Presidente e gli assessori l’hanno cacciata, rimane tale e quale.
La più bella di tutte è l’affermazione relativa alla riduzione di 600 postazioni dirigenziali. Ci ha spiegato l’assessore Baccei che si tratta di un frego di matita su 600 caselle vuote scritte sulla carta. Ma nessuno dei 600 dirigenti è andato a casa. Complessivamente, i 1.800 vengono regolarmente pagati e riscuotono anche i premi, pur senza aver raggiunto alcun risultato.
Dunque, bravo Presidente, Lei è il meglio che era auspicabile avere. Nonostante i fatti elencati, non abbiamo motivo di dubitare delle sue affermazioni, perché se le ha dette, una ragione ci deve essere: la ragione è che, come disse Antonio avanti al corpo di Cesare, “Il Presidente è uomo d’onore”.