I grillini ad un passo da Palazzo d’Orléans

Esulta il Movimento Cinquestelle dopo le amministrative che lo ha visto vincitore in tutta Italia. “Parte oggi l’Opa (Offerta pubblica d’acquisto) per Palazzo d’Orléans – ha scritto Giancarlo Cancelleri, deputato del gruppo M5S all’Ars – La messe di voti raccolta in Sicilia e in comuni di primissima grandezza in Italia, dimostra inequivocabilmente che la gente ha voglia di cambiare drasticamente rotta. I tempi sono maturi per la prima Regione a guida 5 stelle”.
Il movimento di Beppe Grillo ha vinto in Sicilia nei comuni di Alcamo, Porto Empedocle e Favara, dove in maniera quasi plebiscitaria il Movimento ha replicato i successi di Roma e Torino. “Puntiamo senza mezzi termini – ha aggiunto Cancelleri – alla guida di questa Regione, punto di partenza per dimostrare come governare il Paese intero. La gente ha bocciato la proposta non più credibile dei vecchi partiti, che hanno portato allo sfacelo, al baratro, all’ingovernabilità”.
I fatti danno ragione al Movimento Cinquestelle, anche se il premier Renzi nel corso di una conferenza stampa ieri pomeriggio ha specificato che questo è un voto di cambiamento e non di protesta, che non va drammatizzato. Ad Alcamo ha vinto Domenico Surdi con il 74.88%; a Favara è stata eletta Anna Alba, che ha ottenuto il 71,74% dei voti; a Porto Empedocle, la neosindaca è Ida Carmina con il 71,31%.
In provincia di Ragusa, a Vittoria ha vinto l’esponente del centrodestra Giovanni Moscato con il 55,16%. A Caltagirone, ha vinto Gino Ioppolo di centrodestra con il 54,98%. A Canicattì, in provincia di Agrigento, ha vinto Ettore Di Ventura (Pd – Soprattutto Canicattì – Uniti per Canicattì) con il 65,24% dei voti.
A Siracusa riconfermato l’uscente Corrado Bonfanti, sostenuto dal Pd, con il 53,80%. A Giarre, nel catanese, il sindaco è Angelo D’Anna, che ha ottenuto il 63,19%. Infine a Lentini, in provincia di Siracusa, il neo sindaco è Saverio Bosco sostenuto da liste civiche, con il 54,86% dei voti .
“Il voto di ieri – ha dichiarato Angela Foti, M5S all’Ars – conferma la costante crescita del Movimento, cosa di cui non si può non prendere atto”. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando è stato chiaro: “La linea del Pd di pretendere di riportare i sindaci sotto il controllo e dentro i recinti dei partiti, politica di cui quanto avvenuto a Roma è emblema e conferma, si dimostra disastrosa, mortificando i candidati del Pd anche e al di là dei meriti e demeriti dei singoli candidati e sindaci coinvolti”. Alle dichiarazioni dei grillini fanno seguito quelle del Presidente della Regione Crocetta che approfitta per ribadire che ci vuole unità all’interno del suo partito: “Il Pd deve fare una riflessione seria, in Italia come in Sicilia – ha detto – Basta scontri e liti che offrono all’esterno una immagine di rissa permanente che oscura obiettivi e risultati raggiunti. Il Pd mi segua sull’unità e sui contenuti o rischiamo di arrivare sfiancati alle Regionali del 2017. E io non intendo pagare ulteriormente incertezze di troppo e attacchi ingiustificati”. Per Crocetta bisogna dare risposte immediate alle fasce più deboli”, se non si vuole consegnare Palazzo d’Orléans ai pentastellati”. “Ma non li temo”, scandisce, “li ho già battuti, ma la coalizione mi sostenga su questo ragionamento”. Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, ha già convocato una riunione della segreteria per discutere sull’unità del partito e della maggioranza. Crocetta invece ribadisce che i conti della Regione sono a posto.
“Abbiamo ereditato una Regione al collasso, ora abbiamo raggiunto l’avanzo di bilancio e sono aumentati i posti di lavoro”. Ma intanto le elezioni regionali si avvicinano pericolosamente per un Partito Democratico sempre più diviso, con il centrodestra che si sta organizzando e il Movimento Cinquestelle più tempo passa e più ottiene consensi.