Onore al merito. Alla parte migliore di quella generazione che ha lasciato a giugno i banchi di scuola per riempire da alcune settimane le aule delle Università, e che lascia sperare in un futuro migliore: sono 369 gli studenti che arrivano a 100 e lode come voto di maturità. Se ciò che accade a scuola è un film in anteprima della società di domani, l’augurio è che la Sicilia dia spazio a queste 369 eccellenze.
C’è da sperare che tra dieci anni non sentiremo parlare di loro per ciò che hanno fatto, scoperto, inventato altrove. C’è da sperare che non diventino 369 cervelli in fuga.
Ripassiamo un pò dei numeri resi noti all’ultimo esame di maturità, prima di andare a vedere che strada hanno intrapreso alcuni di questi “primi della classe”. In tutta Italia i 100 e lode sono stati 3.529 nel 2009, lo 0,9% del totale dei candidati esaminati (383.167). 100 e lode è il voto finale dell’ultimo anno che dà diritto al premio ministeriale, cioè a 1000 euro e a buoni per l’acquisto di libri, di sussidi didattici universitari e di abbonamenti a riviste scientifiche. La nuova valutazione in centesimi è stata introdotta nel 2007 dall’allora ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. Per ottenere “cento” gli studenti devono avere un credito di 25 punti riferito al curriculum e alle esperienze extrascolastiche dell’ultimo triennio, ottenere il massimo nelle tre prove scritte (ciascuna delle quali vale 15 punti), e poi farsi valere all’esame orale che può fruttare anche 30 punti. Conta anche il voto di condotta e i commissari si riservano 5 punti di bonus. I centisti e lode in gran parte provengono dalle regioni meridionali: 1.704 su complessivi 156.159 diplomati.
Di “semplici” centisti senza lode in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria se ne contano 8.024. In media il 5,6% degli esaminati ottiene il punteggio più alto in Sicilia . A titolo di inciso ricordiamo che nel 2008 dei due studenti che avevano raggiunto ex aequo il premio riservato al più bravo d’Italia, con la media del 10 per quattro anni di fila, una era una ragazza siciliana, Lina Gentile, diplomata con 100 e lode presso il liceo classico Pantaleo di Castelvetrano (in provincia di Trapani), poi iscrittasi alla facoltà di Medicina e Chirurgia all’università Cattolica di Roma.
Andiamo a vedere la distribuzione geografica dei ragazzi siciliani dello scorso anno che hanno conseguito il diploma con 100 e lode a luglio 2009: sono 53 in provincia di Palermo, 42 nella provincia di Agrigento, 23 nella provincia di Caltanissetta, 24 nella provincia di Siracusa, 27 nella provincia di Trapani, 16 nella provincia di Ragusa, 58 nella provincia di Messina, 9 in provincia di Enna, 117 in provincia di Catania. 182 di loro hanno conseguito la lode alla maturità scientifica, 105 alla maturità classica, 20 e 19 rispettivamente negli istituti commerciali e negli istituti magistrali, ma non mancano esempi di eccellenze anche negli istituti tecnici, d’arte, professionali.
Cominciamo questo viaggio dalla provincia di Palermo, pubblicando i nomi dei centisti e lode delle scuole del capoluogo e dei dintorni e il “presente” di due di loro, a metà strada tra il traguardo importante di ieri ed un futuro che riserva tante sorprese.
Fabio Pellitteri, dell’Istituto magistrale Regina Margherita di Palermo, ci dice: “Mi aspetto di poter continuare in questo percorso, che ho intrapreso all’università, con dei risultati buoni e spero che la conoscenza e l’esperienza acquisita a scuola grazie anche ai viaggi studio/lavoro che ho fatto mi sia utile ai fini di progredire e potenziare sempre più le mie conoscenze linguistiche. Nel futuro ho l’obiettivo di conseguire la laurea specialistica in lingue e nel contempo di affrontare nuove esperienze di tipo lavorativo e formativo (tirocini/stage) per poi essere pronto a inserirmi nel mondo del lavoro, spero nel settore turistico-linguistico”.
Sono stati bravi. Il nostro augurio è che la Sicilia se li sappia tenere stretti, questi ragazzi che hanno fatto notizia semplicemente studiando. E perché la loro non resti una “notizia” di cui poi non si conosce più il seguito, li abbiamo cercati per vedere cosa stanno facendo, dove stanno studiando, se il loro futuro lo vedono in Sicilia o altrove.
La storia. Elia Maniscalco, da Lercara Friddi verso il successo
Lercara Friddi, una cittadina in provincia di Palermo, per poco più di settemila abitanti ed una storia che parte da lontano. Gran parte dell’ Italia l’ha conosciuta per l’immagine triste dei ragazzi- zolfatari immortalata da Carlo Levi ne “Le parole sono pietre”. Eppure nel 2009 anche Lercara Friddi, questo angolo della Sicilia, ha avuto un ragazzo che si è diplomato con 100 e lode. Si chiama Elia Maniscalco: un nome ed un cognome che sanno d’antico, un futuro proiettato verso la ricerca, il nuovo. Infatti Elia, unico 100 e lode di Lercara Friddi, nell’anno 2009 adesso studia fisica all’Università di Palermo. è lì che farà valere la sua brillante maturità scientifica, conseguita presso il liceo Picone. Infatti al telefono di casa raggiungiamo solo la mamma, che ci descrive il carattere del figlio come quello di un ragazzo aperto alle novità, curioso, con il desiderio di poter lavorare nella ricerca. “Qui in Sicilia o fuori?” chiediamo. “L’importante è trovare un lavoro: fuori si possono fare esperienze diverse, ma sarebbe bello poter lavorare qui”. Sarebbe bello. Un “condizionale” in cui c’è un pò di speranza. Intanto Elia ha continuato a studiare a Palermo. “Sarebbe bello” per la Sicilia non perderlo neanche dopo l’Università.
A Gangi (Palermo) sono quattro i 100 e lode in “rosa”
Situato a 1.011 metri di altezza, Gangi è un angolo in provincia di Palermo caratterizzato da una storia antica raccontata da palazzi, da chiese ed anche da un castello. Poche migliaia di abitanti e quattro cento e lode, tutti “rosa” agli esami di maturità di luglio 2009: Daniela Geraci, Silvia Spallina, Eleonora Mocciaro e Mantegna Maria Santa. Quattro ragazze bravissime. Mantegna Maria Santa ha fatto anche una scelta coraggiosa all’Università: dopo aver conseguito con la lode il diploma all’istituto tecnico commerciale “Salerno” di Gangi, si è iscritta in Psicologia, un indirizzo completamente diverso rispetto alla “gettonatissima” Economia e commercio, meta preferita dalla maggior parte dei ragionieri. Ma fa parte di un cento e lode anche la volontà di cambiamento. Lei studia all’Università di Palermo e quando telefoniamo a casa, a Gangi, la sua mamma ci racconta di questa scelta e della grande passione della figlia per la lettura. Alla domanda “Vorrebbe restare a lavorare in Sicilia?” la risposta è “Sì, se sarà possibile”. Su quel “Sì, se sarà possibile”, la Sicilia gioca un’ importante partita: quella di “tenersi” le sue future, eccellenti, risorse umane.
2ª puntata mercoledì 2/12