Accordo Stato-Regione al veleno. Tutti contro l’ottimista Crocetta

PALERMO – Tutti contro Crocetta. Le sue dichiarazioni sull’accordo Stato-Regione non sono andate giù a molti. A cominciare dal Movimento cinquestelle che ha detto che “sarà un mutuo vero e proprio da rimborsare con tanto di interessi quello che permetterà di restituire allo Stato la tranche di 900 milioni trasferiti da Roma all’interno dell’accordo da un miliardo e 685 milioni firmato tra lo Stato e la Regione Sicilia. A togliere ogni dubbio è il dossier sulla legge di stabilità 2015 realizzato congiuntamente dai servizi del Senato e della Camera, sul finanziamento dei contributi alle regioni Sicilia e Valle d’Aosta”.
Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars ha detto che “Con fare da campagna elettorale il presidente della Regione annuncia nuovi e irrealizzabili interventi di contrasto alla povertà, come il reddito di cittadinanza, per fare dimenticare ai cittadini ciò che il suo governo non ha fatto e non fa, a partire dai cantieri di lavoro, approvati ben quattro mesi fa dall’Assemblea regionale siciliana per i quali non sono sono stati prodotti nemmeno gli atti propedeutici”. “Per nascondere le proprie inadempienze Crocetta rilancia con altri argomenti, nella speranza di confondere i siciliani – prosegue – La norma sui cantieri di lavoro, finanziata con ben 100 milioni di euro, occuperebbe per tre mesi circa 18 mila siciliani, in ambiti diversi, dal restauro di edifici pubblici e di culto, alla sistemazione di strade e giardini, con un indubbio effetto positivo sulla qualità della vita di tutti noi. A Crocetta diciamo di smetterla con le chiacchiere da bar e di fare partire subito le misure approvate”.
Ironico il leader dell’opposizione all’Ars Musumeci. “Crocetta sarebbe capace di vendere cento cappotti di lana il giorno di ferragosto. Riesce a trasformare in un successo quella che è una sciagura per le finanze della Regione. L’accredito dei 500 milioni alla Sicilia da parte di Renzi non è un regalo, ma un atto dovuto, con l’aggravante che per i prossimi anni faranno sputare sangue ai siciliani, perché, di fatto, ciò comporterà la rinuncia a qualunque prerogativa finanziaria prevista dallo Statuto. Di fronte a questo ennesimo bluff  Crocetta ha il dovere di venire in Aula e dire al Parlamento con quali poteri ha ritenuto di svendere la dignità dell’Istituzione al tavolo del predatore Renzi. Se non siamo al collasso finanziario, poco ci manca”.