Calamità: la sicurezza può attendere

PALERMO – In Sicilia i Comuni sono abbondantemente coinvolti nelle varie emergenze legate al suolo, ma per loro c’è ancora molto lavoro da fare sul fronte della prevenzione, in particolare per quanto riguarda la stesura degli strumenti base per fornire una risposta operativa di fronte a eventi che possono produrre effetti dannosi.
Il Piano comunale di Protezione civile è il primo di questi, uno strumento necessario per sintetizzare le conoscenze territoriali per quanto riguarda la pericolosità dei fenomeni e l’esposizione dei beni, per integrare le informazioni in un quadro complessivo che comprenda previsione, prevenzione e pianificazione.
Complessivamente, sono 178 su 390 i Comuni ad aver redatto il piano, pari al 45,64% del totale regionale. Più di un Ente su due è scoperto. E anche in termini di aggiornamento ci sarebbe da lavorare.
 
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