Ci ha pensato il Movimento Cinquestelle che utilizzando il brand Beppe Grillo da un canto, e la genialità di Gianroberto Casaleggio e del suo degno figliolo dall’altra, è riuscito a proporre all’opinione pubblica un sistema di raccolta del consenso rovesciato rispetto a quello descritto prima. La piattaforma Casaleggio ha inserito nei social idee, proposte e richiesta di partecipazione al mondo degli internauti i quali, finalmente coinvolti, hanno risposto in massa, aderendo al Movimento e poi andando a votare.
Alcuni dicono che il M5S è antisistema. Secondo noi, invece, incarna la vera politica che è fondata sulla democrazia diretta, la quale deve esprimersi su progetti. Di alcuni elementi manca il M5S: la credibilità, la storia e la professionalità dei propri eletti, molti dei quali erano disoccupati, qualche altro aveva fatto qualche lavoretto o due, e così via.
Deputati e senatori, consiglieri regionali e comunali pentastellati, proiettati nell’agone delle istituzioni, hanno dimostrato i propri limiti, pur se si sono mantenuti sulla retta via della correttezza. Ma questa non basta perché ci vuole un notevole background per amministrare sia lo Stato che Regioni o Comuni.
E veniamo alle elezioni del Presidente della Regione di ottobre 2017. Le condizioni dei siciliani peggiorano dal 2008 e il declino continuerà fino alla data indicata. I partiti tradizionali avranno difficoltà, stavolta, a presentare candidati sia alla Presidenza che ai 70 scranni dell’Assemblea regionale. Candidati nuovi, non solo per l’identità ma anche per l’appartenenza. Per esempio, crediamo che vi saranno diversi candidati cuffariani o miccicheiani che, anche se eletti, non faranno maggioranza, restando così zavorra della Sicilia.
Il M5S avrà molte probabilità di vincere lo scranno più alto, quello di Presidente della Regione, ma non riuscirà ad avere 36 deputati con questa legge elettorale a meno che essa non si cambi adottando il Sicilianum, da noi proposto da molto tempo. Infatti, un Presidente della Regione, senza la maggioranza di 36 parlamentari, continuerà a non fare nulla.
Perciò occorrono candidati che propongano direttamente ai siciliani un progetto che tagli i privilegi, finanzi investimenti e crei occupazione. Ma i candidati, ribadiamo, devono essere credibili e referenziati.