Rigassificatore di Priolo verso il rigetto

PALERMO – Così come ci si attendeva, è stata rinviata a data da destinarsi (probabilmente entro Natale) la Conferenza di servizi prevista ieri negli uffici dell’assessorato regionale all’Industria per decidere se autorizzare o meno il rigassificatore nel Triangolo della morte: Priolo, Melilli, Augusta. “Il rinvio si è reso necessario – ha detto il titolare dell’assessorato, Marco Venturi – al fine di ridefinire meglio la richiesta dei presidenti delle sottocommissioni sui rischi ambientali e industriali, nonché per avere il tempo visionare la nota inviata dall’assessorato al Territorio e ambiente, per valutare se esistono le condizioni per la realizzazione dell’impianto”. Nelle conclusioni della nota (che il Quotidiano di Sicilia ha avuto modo di leggere) si scrive che “nel sito in questione, i problemi sono soprattutto la prossimità dell’impianto proposto ai centri abitati e ad altre industrie a rischio, l’assenza di ricambio idrico nella rada con i conseguenti effetti dello scarico di processo nell’ambiente marino”.
Nel particolare, l’assessorato al Territorio intravede nelle zone interessate rischi di carattere “industriale, sismico, bellico, attentati, traffico navale, linea ferrata all’interno di aree destinate a deposito gas”. E nella mattinata di ieri, dinnanzi agli uffici dell’Industria era assiepata una folta delegazione di rappresentanti delle istituzioni e cittadini comuni provenienti dai paesi dell’area industriale. Uomini, casalinghe e persino nonne ad urlare il loro fermo “No al rigassificatore”.
“Questo rigassificatore sorgerà a 800 metri da una scuola elementare – riferisce Mario Bonomo (Pd), presidente della neo sottocommissione per i grandi rischi ambientali dell’Assemblea regionale – abbiamo chiesto l’invio degli atti, perché riteniamo propedeutico, all’istruzione della pratica, una serie di nullaosta già rilasciati per altro per l’impianto di Porto Empedocle, perché riteniamo sia positivo avere i pareri dei ministeri della Difesa e dell’Interno, dato che l’area è altamente militarizzata vedendo la presenza di più basi. Scriverò anche a Bersani per sottoporgli il problema”. Alla conferenza (svoltasi rigorosamente a porte chiuse) erano presenti anche il deputato regionale, già assessore al ram,; Pippo Gianni, e il sindaco di Melilli, Pippo Sorbello. Gianni, da sempre contrario alla realizzazione dell’impianto in un territorio già ampliamente devastato dall’inquinamento delle industrie presenti nella zona ha spiegato che “martedì avremo l’assessore in commissione per discutere sul tema della sicurezza e sulla relazione degli uffici del Territorio”.
Pure il figlio di Gianni, Luciano, attuale presidente del Consiglio del comune di Priolo Gargallo ha voluto far sentire la sua voce: “Noi non siamo contrari allo sviluppo industriale ed economico dei nostri paesi, ma pretendiamo che sia posta attenzione alla sicurezza ed alla salute di noi cittadini. Rispondo al presidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, che ha giustificato l’impianto con la creazione di nuovi posti di lavoro”. Quindi punta il dito contro la Jonio Gas (Gruppo Erg-Shell) che realizzerà il progetto dicendo “ci hanno assicurato che saranno occupate 700 persone per tre anni, cioè nella fase di realizzazione, ma poi rimarranno solo in 50 di cui solo venti nuove”.
Dopo la riunione l’assessore Venturi ha ricevuto un gruppo di cittadini contrari all’installazione del rigassificatore.