Catania – Zona industriale di Catania. “Forte gap infrastrutturale”

CATANIA – “Siamo rimasti all’anno zero”. L’allarme di Confindustria sulle condizioni della zona industriale di Catania è stato lanciato, e non è la prima volta, dal presidente catanese Domenico Bonaccorsi di Reburdone in occasione della conferenza stampa organizzata alla presenza di vari industriali per denunciare il degrado dell’area etnea, pericolosa, priva di manutenzione e che scoraggia gli investimenti. E per chiedere all’Irsap e al Comune di Catania urgenti correttivi e di conoscere quando arriveranno i milioni del Patto per Catania.
Fondi necessari per riqualificare l’area, un tempo attiva e piena di imprese produttive, e per avviare i progetti necessari per le infrastrutture, in primo luogo strade e servizi.
“Vanno resi operativi e dovevano già essere messi a gara” – ha evidenziato il vicepresidente vicario di Confindustria Antonello Biriaco. Non abbiamo nessuna interlocuzione con il commissario dell’Irsap e il Comune non ci fornisce risposte di alcun tipo”. 
Al centro dell’allarme degli industriali, la questione sicurezza che costringe gli imprenditori a spendere per garantirla privatamente, alle strutture e ai dipendenìti.  “I taxi dall’aeroporto non vogliono più venire alla zona industriale perché hanno danni da cinquecento euro a colpo a causa delle strade dissestate” – ha speigato la presidente di Sibeg Coca-Cola Maria Cristina Busi. L’amministratore di StM, Francesco Caizzone, denuncia la presenza di un forte “gap infrastrutturale”.
Troppe problematiche che rendono quasi impossibile qualsiasi tipo di investimento che, al contrario, viene scoraggiato. Ma l’amministrazione ha più volte ribadito l’interesse a recuperare e rilanciare l’area.
“Noi abbiamo un’economia che si basa sull’industria, sul commercio – ha dichiarato di recente il sindaco Bianco. Per questo il ‘Patto per Catania’, che prevede un investimento di  790 milioni di euro, rappresenta un’occasione unica.  Le opere inserite le abbiamo selezionate con molta attenzione, scegliendo quelle che potevano essere realizzate in tempi brevi e che avevano la maggiore ricaduta sul mondo produttivo”.
Tra le aree scelte, proprio la zona industriale “dove lavoreremo pure per risolvere i problemi di sicurezza e rifare strade e illuminazione – ha sottolineato poi il primo cittadino che ha evidenziato la necessità di fare squadra condividendo e concertando con tutti i soggetti del mondo produttivo le azioni da condurre.