Ars, resta irrisolta la querelle sull’edilizia

PALERMO – Sono già terminati per questa settimana i lavori dell’Assemblea regionale siciliana. Nella seduta di ieri i deputati hanno discusso e approvato gli articoli del disegno di legge sul testo unico per l’edilizia (recepimento in Sicilia della legge 380/2001). Il voto finale avverrà martedì della prossima settimana, 2 agosto, giorno in cui è stata fissata l’apertura dei battenti di Sala D’Ercole.
Nella seduta di martedì scorso non sono mancati momenti di tensione dinnanzi alla ventilata ipotesi di una nuova sanatoria edilizia. Il deputato del gruppo misto Mimmo Fazio, ha ripresentato infatti, a chiusura dei lavori d’Aula il contestatissimo emendamento al Testo unico per l’edilizia che era stato già bocciato in commissione Territorio e Ambiente e su cui anche il governo aveva dato parere negativo. L’emendamento prevede una sorta di sanatoria per le costruzioni realizzate entro la fascia dei 150 metri dalla battigia, vietate espressamente dall’attuale normativa.
 
“Chi chiama questa legge ‘sanatoria’ non ha capito nulla”, ha detto Fazio, difendendo la norma, “si vuole solo sanare un vulnus che ha lasciato la nostra normativa regionale in tanti anni di non mancata volontà nell’approvare nel merito una norma certa. Siamo costretti a ragionare sugli effetti di quella norma, la cui ratio era ed è condivisibile, ma dalla sua non corretta applicazione a causa di un perverso intreccio tra insipienza politica e cattiva amministrazione”. Il testo era stato bocciato in Commissione Ambiente: 5 deputati contro, 4  a favore e 3 astenuti. “Se i protagonisti della vita amministrativa dei Comuni e della Regione di quegli anni – conclude Fazio -, avessero provveduto a dotare i Comuni in tempi ragionevoli dei piani regolatori, oggi non si discuterebbe del problema”.
Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente ha lanciato un appello: “Chiediamo ai parlamentari siciliani di far prevalere l’etica e la morale e di bocciare nuovamente questo ennesimo tentativo di sanare l’insanabile. Adesso il deputato Fazio ci riprova e in Aula, lo abbiamo già constatato altre volte – ha ribadito Zanna – la situazione potrebbe facilmente essere ribaltata. è ancora difficile far capire che le sanatorie producono solo danni, oltre che bruttezza”.
Chiede di non modificare il contenuto del testo l’assessore al Territorio e ambiente Maurizio Croce: “È il recepimento di una norma edilizia dello Stato su cui eravamo in notevole ritardo”. Una norma tecnica “su cui eravamo in ritardo da 15 anni e che rimette a posto l’edilizia pubblica, privata e convenzionata. L’impalcatura delle concessioni edilizie cambia, come cambiano i termini delle concessioni. è previsto inoltre un archivio informatizzato di tutte le concessioni edilizie, un elemento fortemente migliorativo per la nostra regione”.
Tra gli articoli approvati quello stabilisce l’estensione di due anni del permesso di costruire e, quindi, la proroga dei termini di inizio e fine lavori rispettivamente a tre anni e a cinque anni. Basterà solo una comunicazione dell’interessato e i termini saranno automaticamente estesi. L’amministrazione comunale dovrà solo prendere atto della comunicazione. Intanto l’Anci protesta perché “il termine per l’approvazione dei bilanci previsto per il 30 aprile è scaduto e ancora oggi non si ha certezza delle risorse che ciascun comune può utilizzare”.
 
L’Anci, sollecita la Regione a intervenire sulla questione delle risorse da assegnare ai Comuni nel patto finanziario tra Stato e Regione. Il presidente regionale Leoluca Orlando e sindaco di Palermo si domanda: “Come si può chiedere ai sindaci di fare i bilanci se non c’è la certezza delle risorse che la Regione dovrebbe assegnare? Si continua ancora a giocare sulla faccia dei primi cittadini esposti in prima linea, sui temi dei rifiuti, dell’acqua, delle finanze, si chiede forse di commettere falso in bilancio e finire in galera?”.