Sanatoria, Giovanni Ardizzone stoppa l’emendamento

PALERMO – Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone ha dichiarato inammissibile l’emendamento sulla cosiddetta sanatoria delle costruzioni realizzate nella fascia costiera dei 150 metri dalla riva perché “contiene evidenti profili di incostituzionalità”. Così, tagliando corto su tutte le polemiche sorte in merito a questo emendamento, oggi non verrà discusso in Aula. “Gli uffici dell’Ars – ha detto Ardizzone – avevano già evidenziato tali anomalie durante l’esame in commissione Ambiente e territorio, ma l’emendamento è stato inopinatamente messo ai voti”.
La questione della possibile sanatoria in Sicilia aveva sollevato un polverone tale da suscitare attenzione anche al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Siamo pronti a impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale ogni legge che permetta condoni edilizi. Questo vale in tutta Italia e dunque anche per la Sicilia, dove si sta tentando di passare un colpo di spugna su decenni di abusivismo edilizio che deturpa l’ambiente costiero mettendo a rischio i cittadini – si era affrettato a dichiarare il ministro che aveva aggiunto – se passerà quella norma non solo ricorreremo alla Consulta, ma useremo ogni strumento legislativo in nostro possesso per evitare che in attesa della sua pronuncia si verifichino scorribande indiscriminate”. Questo perché la legge stabilisce che, anche se una legge approvata viene in seguito impugnata, resta legge fino alla decisione finale della Corte Costituzionale, lasciando tutto il tempo di presentare ed esitare sanatorie in questo lasso di tempo tra l’approvazione della legge e la decisione finale della Corte, sanando le case abusive lo stesso.
“Non possiamo lasciare soli i magistrati e i sindaci che con coraggio stanno combattendo l’illegalità diffusa dei condoni, che ha già fatto danni irreparabili al territorio. Il Governo è al loro fianco con i fatti – ha concluso Galletti – visto che con il Collegato Ambientale abbiamo messo a disposizione dei Comuni oltre 10 milioni di euro per l’abbattimento degli edifici abusivi in zone a rischio: un fondo che spero vada esaurito presto e che mi impegno a rifinanziare un minuto dopo”.
Sconcerto era stato espresso anche dal Movimento cinquestelle che era stato promotore di quel ddl  a cui era stato agganciato l’emendamento “sanatoria”. La sanatoria interessa una larga fetta di cittadini-votanti, che si sono costituiti in comitati nelle aree di maggior impatto dell’abusivismo (la norma sanerebbe gli immobili costruiti da circa trenta anni sulla costa entro i 150 metri dal bagnasciuga). E così il deputato regionale Giampiero Trizzino aveva detto che se fosse passato il “vergognoso emendamento che deturpa le coste saremmo costretti a bocciare tutto. Noi non scendiamo a compromessi con chi offende la dignità della nostra terra”.
 
Ed ha aggiunto “Dopo 15 anni di attesa e oltre tre anni di lavoro oggi dovrebbe essere una data da segnare in rosso sul calendario del Parlamento siciliano, che si accinge a varare la riforma edilizia firmata dal M5S”. Ma, la politica si macchierebbe dell’infamia di avere regalato ai siciliani il primo condono edilizio della storia d’Italia in area a vincolo di inedificabilità assoluta, se approvasse la legge con l’emendamento inserito in commissione di merito”. Ma questo prima della inammissibilità stabilita dalla prima carica dell’Assemblea regionale siciliana.