Certificazione forestale, Sicilia priva di riconoscimento

PALERMO – La certificazione forestale è un riconoscimento per il comportamento virtuoso dei proprietari che gestiscono correttamente i propri boschi e le proprie piantagioni, ma può interessare anche le aziende che trasformano o commercializzano prodotti forestali e derivati. Le principali certificazioni in ambito forestale a livello internazionale sono: la Forest Stewardship Council (FSC) e il Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC), spiega l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente).
Di tali forme di certificazione, però, nessuna traccia nella nostra Isola: “Non risultano presenti esperienze in Sicilia”, scrive l’Arpa sul sito ufficiale. Eppure, secondo l’Agenzia, “il valore biogeografico ed ecologico-ambientale del patrimonio forestale siciliano richiede di essere considerato anche sotto il profilo della assoggettabilità a tali forme di certificazione […] anche allo scopo di una migliore valorizzazione delle produzioni ritraibili, oltre che per quella opportuna diffusione della cultura della certificazione che tanti benefici potrebbe apportare anche al settore forestale”. Dall’ultimo inventario forestale della regione Sicilia emerge come nel territorio siciliano siano presenti ben 512.121 ha di aree forestali ed altre terre boscate (macchia mediterranea).
Le aree forestali che risultano attualmente certificate a livello globale sono circa 450 milioni di ettari, con un progressivo incremento dal 2000 ad oggi, intercettando solamente il 9% della superficie forestale mondiale. Il Pefc (Programme for the endorsement of forest certification, 1998) e Fsc (Forest stewardship Council, 1993) sono certificazioni ambientali specifiche del settore forestale gestite da Organizzazioni internazionali indipendenti (di parte terza) che promuovono, da un punto di vista ambientale, sociale ed economico, lo sviluppo e la gestione sostenibile delle foreste nel mondo. Rappresentano certificazioni ambientali di prodotto e di sistema ad adesione volontaria, con accreditamento a cura di soggetto autonomo indipendente.
Per stimolare la sensibilità degli operatori del settore agro-forestale introducendoli e guidandoli nel percorso verso la certificazione Pefc o Fsc, l’Arpa ha allestito una sezione speciale (“Certificazioni ambientali per il settore forestale”) consultabile online. L’uso della certificazione garantisce – scrive l’Agenzia – che nella conduzione delle attività forestali vengano utilizzate pratiche sostenibili tali da assicurare al mercato italiano prodotti controllati che non rappresentino un pericolo per la salute umana e per l’habitat, la cui “fine vita” non comporti fenomeni di inquinamento per effetto dell’utilizzo di sostanze non pericolose anche nella fase di confezionamento; tale controllo garantisce, inoltre, il pieno rispetto delle condizioni di lavoro e della salute cui risultano esposti i lavoratori, che rappresentano parte integrante del processo produttivo e della gestione forestale praticata.
Se tali principi e motivazioni non dovessero risultare abbastanza persuasivi, c’è da aggiungere che, come riporta l’Arpa, l’interesse dei produttori agro-forestali italiani all’adozione di uno dei sistemi di certificazione che si vanno consolidando a livello internazionale, è legato alla necessità di mantenere quote di mercato che altrimenti potrebbero essere perdute a favore dei concorrenti esteri che più prontamente hanno saputo adeguarsi a tali sistemi.