Catania – Abolito assistente igienico-personale. Diritti studenti disabili a rischio

CATANIA – Gli addetti hanno manifestato contro una decisione che ridurrebbe i diritti degli studenti disabili. La figura dell’assistente igienico personale per giovani portatori di handicap che frequentano le scuole pubbliche è infatti a serio rischio, con la possibilità concreta che, a partire da settembre, quindi dall’inizio del prossimo anno scolastico, sia eliminata del tutto.
A denunciare la situazione è l’associazione catanese “20 novembre 1989” che, oltre ad aver lanciato l’allarme, ha scritto al Presidente Rosario Crocetta una missiva con la quale chiede la convocazione urgente di un tavolo per risolvere una questione che rischia di non garantire uno dei diritti fondamentali come quello all’istruzione.
La figura professionale, diversa da quella dell’assistente per l’autonomia o la comunicazione, chiamato a fornire un supporto aggiuntivo, con il compito di facilitare, in sinergia con l’insegnante di sostegno e gli altri docenti della classe, il processo relazionale e partecipativo dell’alunno disabile durante le attività scolastiche, è prevista dall’art. 22 della legge regionale 2004 n. 15, secondo le modifiche che vuole apportare la Regione, potrebbe essere svolta esclusivamente dal personale interno agli istituti scolastici, come accade già in altre regioni, senza che queste però, almeno nel catanese, sarebbero formate.
Aspetto invece necessario per garantire il servizio non solo sulla carta. Da qui la richiesta dell’associazione di incontro con il Presidente della Regione, evitando così “una situazione gravissima e drammatica – spiega il presidente dell’Associazione, l’avvocato Maurizio Benincasa –  dando luogo ad una vera e propria discriminazione con tutte le conseguenze giuridiche e risarcitorie che ciò comporterebbe a carico dei soggetti inadempienti”.
Una questione politica, dunque, sulla quale pare che l’Assemblea regionale sia già al lavoro: la V Commissione all’Ars – tramite parere –  ha infatti chiesto formalmente al Governo regionale di convocare urgentemente un tavolo per trovare azioni risolutive e in seconda istanza anche di mettere in campo gli atti per garantire il trasferimento dei fondi ai liberi consorzi al fine di assicurare il servizi socio assistenziali (I servizi infatti erano coordinati dalle province, ora soppresse).
Una questione, dunque, di cui sono in tanti a essere consapevoli e che necessita di una soluzione che “non faccia vittime”. Per questo l’associazione si è messa a disposizione per aiutare i legislatori a studiare la situazione cercando le soluzioni più appropriate.