Aeroporti, la Sicilia non privatizza

PALERMO – La ricetta è già scritta nella storia di successo degli altri. Gli scali che fatturano di più in Europa hanno avviato, o concluso, una privatizzazione parziale o totale della propria gestione, agendo in linea con quelle che sono le indicazioni che ormai da un paio di decenni stanno alla base del miglioramento della competitività dei sistemi aeroportuali. Anche in Italia il percorso va in questa direzione e lo testimonia il tasso di crescita della presenza privata a fronte di una contrazione, lenta e costante, dell’impegno pubblico.
A realizzare una ricognizione del sistema aeroportuale, che ben si adatta a un tema ancora così attuale in Sicilia, è la Cassa depositi e prestiti. Nell’Isola siamo ancora all’inizio del percorso, visto che soltanto di recente sullo scalo etneo si è registrata la buona volontà espressa dal governatore Crocetta in relazione all’ipotesi di un bando internazionale da definire entro un mese.
 
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