Certo, i problemi ci creano sofferenza, fisica e psicologica. Ma è proprio la sofferenza che rafforza il nostro carattere ed è proprio dalla sofferenza che si deve trarre una forte voglia di fare, lasciando agli inconcludenti le vuote parole.
La vita va vissuta con ottimismo, non bisogna lasciarsi vincere dalle passività, e meno che mai dal fatalismo, sapendo una cosa certa: quando finisce l’olio nella lampada la fiammella si spegne. Non c’è nessuno che possa dare rimedio, a questo evento perché esso è la conclusione naturale dell’inizio della vita.
Sapendo questo, ecco che non possiamo lasciarci vincere da passività e fatalismo. Anzi, bisogna evitare che l’ansia sorga dentro di noi, creando i presupposti mentali per stroncarla già sul nascere. E se proprio dovesse formarsi, dobbiamo avere la forza di trasformarla in carica positiva.
Questo modo di vivere non è semplice perché la vita non è semplice. Essa è complessa perché unisce lo spirito al corpo, che hanno esigenze diverse. Ma è proprio l’amalgama di spirito e corpo che ci consente di vivere meglio, senza tentennamenti e puntando al meglio.
Quanto descritto, non vale solo per chi ha raggiunto un certo successo o per chi comunque ha un minimo di tranquillità economica, ma soprattutto per i giovani, per quei ventenni o trentenni che hanno tutta la vita davanti e che devono scegliere se diventare persone di successo o restare ai margini dell’attività lavorativa.
Questi devono far leva sulle proprie qualità, sul proprio orgoglio, sulla propria capacità di inventarsi il lavoro (startup), di superare le difficoltà di ogni genere e grado, di sacrificarsi, di spandere sudore a secchiate e rinviare a momenti successivi il godimento del frutto delle proprie capacità, coniugate con una grande abnegazione.
Certo, facendo si sbaglia. Infatti gli imbecilli sostengono che chi non fa non sbaglia. Gli errori si devono commettere, cadere si può, ma questi sono costi indispensabili per crescere; e poi, provare, riprovare e riprovare ancora senza arrendersi mai.
Nulla è perduto, finché si ha voglia di rialzarsi, di combattere e di raggiungere i risultati che, magari tardi, arrivano sempre, se si è ben operato.