L’altra Sicilia dell’accoglienza. A Catania 3 giorni senza frontiere

CATANIA – Sebbene i fatti di San Cono, con tre minori egiziani picchiati da ragazzi italiani poco più grandi di loro, siano allarmanti e consegnino alle cronache nazionali un’immagine del territorio tutt’altro che positiva, esiste un’altra Sicilia, che accoglie e tende la mano all’altro, al diverso.
L’iniziativa “#3GiorniSenzaFrontiere”, arrivata alla sua terza edizione, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio Sicilia Onlus, ha nel mese di agosto accolto giovani provenienti da tutta Italia per sollecitare una maggiore solidarietà verso i migranti dei centri di accoglienza e dove insieme hanno trascorso le tre giornate dissolvendo così ogni pensiero razzista ancora sopito.
“#3 GiorniSenzaFrontiere” prese avvio dal ricordo del tragico sbarco di migranti nell’agosto 2013 sul litorale catanese, e che vide impegnati per la prima volta nelle operazioni di accoglienza dei sopravvissuti numerosi giovani catanesi, ed in ogni edizione si commemora con una preghiera intitolata “morire di speranza” la memoria dei sei giovani egiziani che perdettero la vita in quel viaggio definito della speranza, volendosi ricordare che l’integrazione passa anche dalla memoria.
Cristiani e musulmani, bianchi e neri hanno vissuto insieme momenti di socializzazione; aggregati in squadre, hanno gareggiato in vari giochi sia in spiaggia che in acqua all’ insegna dell’intrattenimento e dell’ integrazione, organizzando anche una caccia al tesoro la cui area è stata estesa a tutta la città.
“L’evento ha come obiettivo quello di proporre un nuovo modello di convivenza, – chiarisce Emiliano Abramo, responsabile per la Sicilia della Comunità di Sant’ Egidio – e da tutta la penisola infatti sono arrivati oltre seicento giovani italiani per incontrare i loro coetanei della sponda sud del Mediterraneo, ed oltre cento ragazzi migranti, invece, sono giunti dai centri di accoglienza della Sicilia Orientale. Tre giorni di divertimento – ha spiegato Abramo – che si svolgono sulla spiaggia della Playa di Catania, tre giorni che vogliano dimostrare che l’accoglienza è già diventata integrazione, e che l’integrazione porta benefici per tutta la popolazione “.
Nei vari appuntamenti dell’evento dei “#3GiorniSenzaFrontiere” hanno partecipato diverse autorità, tra cui Kheit Abdelhafid, presidente Comunità islamica di Sicilia, che ha programmato una visita e una preghiera nella moschea della Misericordia, e  Davide Faraone, sottosegretario di stato del ministero dell’Istruzione, che ha elogiato l’iniziativa unica nel suo genere; parole di apprezzamento sono state manifestate dal giovanissimo portavoce dei Giovani per la Pace, C.A.R.A. di Mineo, Mohammed Kabba, che ha rivolto ai ragazzi italiani, e in particolar modo siciliani, parole di stima per l’accoglienza dimostrata sempre ai migranti.