SIRACUSA – Le Associazioni ambientaliste decontaminazione Sicilia, AugustAmbiente, ed i Verdi nazionali e provinciali hanno inviato al sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, una lettera in cui vengono manifestate la loro perplessità e le loro preoccupazioni derivanti da notizie apprese, relative a due progetti che potrebbero concretizzarsi sul territorio di Augusta.
Si tratterebbe della realizzazione di un serbatoio per lo stoccaggio di 10.000 m3 di Gnl (Gas naturale liquido) nella Rada di Augusta e dell’ampliamento della capacità di incenerimento della Gespi di Augusta. “Per quanto riguarda il primo impianto – scrivono le associazioni- è risaputo che il Gnl rimane liquido a -161 °C ma, allorché la temperatura del Gnl aumenta, esso comincia a cambiare di stato diventando gas con incremento del suo volume di ben 600 volte. Considerato che nella fase di trasferimento del Gnl dalle navi gasiere al serbatoio di stoccaggio a terra, potrebbero verificarsi perdite di Gnl, c’è da chiedersi cosa ne sarebbe della nube di gas metano che, trasportata dal vento raggiungesse le torce sempre accese dell’adiacente petrolchimico? Uno scenario apocalittico e terrificante che coinvolgerebbe impianti e serbatoi esistenti”.
In un recente convegno organizzato ad Augusta dalla Marina militare, il contrammiraglio Nicola de Felice ha presentato il nuovo progetto Gnl per le unità della Marina militare: “La flotta verde è una sfida importante che la Marina si pone in qualità di Forza armata, un progetto che prevede tra l’altro la possibilità di alimentare i motori delle nostre navi anche con il Gnl”. “Per quanto riguarda il secondo progetto, ampliamento della Gespi di Augusta, – proseguono le associazioni – apprendiamo che detto progetto sarebbe in possesso di tutte le autorizzazioni richieste dalle attuali norme e mancherebbe solo l’autorizzazione del Comune di Augusta. E’ risaputo che gli inceneritori, specie quelli che trattano rifiuti ospedalieri ricchi di Pvc (polivinilcloruro) come Gespi, scaricano in atmosfera pericolosissimi composti organoclorurati come esaclorobenzene (HCB), diossine e dibenzofurani. Inoltre l’amministratore unico di Gespi è stato condannato, in primo grado, nel 2013 a 18 mesi di reclusione e ad una onerosa pena pecuniaria, in quanto nelle emissioni del suo impianto, era stato superato di oltre 1.000 volte il valore di emissione di diossine e dibenzofurani”.
Nella relativa sentenza dello 01/03/2013 n. 532 del giudice Stefano Montoneri del Tribunale di Siracusa si legge: “L’istruttoria ha evidenziato come il controllo, che ha dato origine al processo, venne effettuato a sorpresa, cioè senza preavviso e, dal punto di vista soggettivo, l’imputato risulta gravato da un precedente penale in materia di inquinamento, ciò che evidenzia come l’imputato continui a tenere condotte incuranti del rispetto delle normative a tutela dell’ambiente”.
“Orbene, a prescindere dalle considerazioni sulle caratteristiche soggettive che traggono fondamento da pronunce giudiziarie definitive – concludono le associazioni nella lettera -, non può sottacersi che la verifica dell’elemento oggettivo che ha dato origine alla sentenza di condanna, in quanto dato fattuale ineludibile, non potrà essere suscettibile di modifica anche in caso di riforma della decisione in senso più favorevole al soggetto interessato. Vorrebbe Lei, signor sindaco, esprimere una chiara presa di posizione nei confronti di detti due progetti, tenendo conto di quanto testé manifestatole?”.