Elezioni regionali, il Pd disunito spinge il M5S alla vittoria

PALERMO – Dormono sonni tranquilli a poco più di un anno dal rinnovo delle cariche al parlamento siciliano i rappresentanti del Movimento cinquestelle. I motivi sono molteplici: primo fra tutti i consenso che è aumentato in maniera esponenziale con il passare del tempo, da quando i grillini si sono affacciati sulla scena politica. Ma anche la disorganizzazione dei propri avversari è un grande punto a loro favore: il partito che per ora è al Governo, il Partito democratico, non ha saputo mantenere dall’inizio della legislatura quella coesione necessaria a mantenere una maggioranza forte in Parlamento e una solida governabilità. Fin dall’inizio il partito ha sofferto della contrapposizione di due anime, quella che fa capo al sottosegretario renziano Davide Faraone e quella dell’attuale governatore Rosario Crocetta, che peraltro in Parlamento aveva fondato un gruppo autonomo chiamato il Megafono. Da quel punto di partenza il partito spesso è stato attraversato da polemiche poi rientrate alla base, per tentare di mantenere unita una forza con opinioni troppo discordanti.
 
Ed è così che alle prossime elezioni regionali, si candideranno nuovamente Crocetta, ma anche Faraone non ha fatto mistero che gradirebbe una chance, e certamente da qui alla fatidica data delle elezioni verranno fuori altri nomi. Con questo sistema si può azzardare l’ipotesi che il Pd sta consegnando ai Cinquestelle la poltrona della presidenza della Regione, poiché la dispersione di voti abbasserà di certo le percentuali. A meno che il centrodestra non riesca ad organizzarsi per tempo, i Cinquestelle cammineranno su una strada in discesa, forti del consenso dei cittadini che alle scorse amministrative hanno mostrato gradimento per il partito di Beppe Grillo. In Sicilia sono due i nomi considerati papabili: Giancarlo Cancelleri e Valentina Zafarana, che potrebbe ripercorrere la strada vincente di Virginia Raggi a Roma.
In Sicilia è giunto anche il leader della Lega Matteo Salvini che non ha perso occasione per parlare contro i suoi avversari: “Alfano e Crocetta sono traditori della Sicilia e dei siciliani – ha detto  Salvini – Renzi ormai è arrivato alla fine. Alle elezioni regionali siciliane noi ci saremo con candidature nostre senza andare a rimorchio di nessuno, men che meno di qualcuno che rappresenta il Centrodestra vecchio, riciclato e indagato. Crocetta si puo anche ricandidare ma saranno i cittadini a doverlo eleggere. Credo che sbagliare sia umano, perseverare sarebbe diabolico. Crocetta è il peggio del peggio".
 
Un altro ostacolo si frappone tra i candidati e lo scranno di Palazzo dei Normanni e cioè la riduzione del numero degli eletti che a partire dall’anno prossimo si ridurrà da 90 a 70.