E non vogliamo pensare a cosa accadrebbe nella costa ionica della Siclia, nonché in quella meridionale tirrenica della Calabria, se si dovesse verificare un terremoto analogo a quello del 1908 che distrusse Messina, causando oltre centomila morti.
Tutto questo si sa, ma lo Stato rimane inerte e con esso una Regione inutile alla Sicilia, ma utile ai propri politici e ai propri burocrati che percepiscono regolarmente gli emolumenti senza dare alcun che.
Infatti, dove sono le iniziative per mettere in sicurezza gli edifici pubblici? E dove sono le iniziative per impartire direttive ai sindaci affiché, a loro volta, prendano iniziative per mettere in sicurezza i loro immobili? Tutto resta fermo in una palude da cui non si riesce a trarre niente di positivo.
Ora il governo Renzi ha dichiarato la sua intenzione (speriamo che non resti solo intenzione) non solo di finanziare la ricostruzione dei paesi distrutti, ma di attivare un Piano poliennale per la messa in sicurezza di tutti gli immobili destinati a servizi pubblici. In questo versante, ricordiamo che molti di essi sono di proprietà private: quindi, si potrebbe chiedere loro di mettere in atto le opere di messa in sicurezza.
Non solo le opere devono essere completate, come impegno generico del prossimo commissario (l’ex presidente della Regione Emilia, Vasco Errani), ma completate secondo un preciso cronoprogramma che va pubblicato nel sito dello stesso Commissario, area per area, immobile per immobile, distinguendone la tipologia: abitazioni, commerciali, culturali ed artistici, scuole, sanità, municipi e via elencando.
La trasparenza portata dal cronoprogramma sui siti consente il controllo da parte dei Cittadini perbene che possono rendersi conto se le pubbliche amministrazioni rispettano i tempi, ovvero continuano nel vecchio tran tran che si risolve in un imbroglio per i cittadini.
Gli immobili che verranno messi in sicurezza dovranno resistere fino al settimo grado della scala Richter, esattamente come accade in Giappone. Vi sono le tecnologie idonee per raggiungere questo risultato e tante professionalità, fra ingegneri, architetti, geologi, geometri ed altri, in condizioni di utilizzarle perfettamente.
Manca solo un elemento: la vera buona volontà o le capacità realizzative.