Inchiesta

La strada “ferita” tra Milazzo e Portorosa

MILAZZO (ME) – C’era una volta la “litoranea”. Non era – a dispetto della sua lunghezza tutto sommato modesta – un’arteria secondaria, tutt’altro: collegava infatti, correndo vicina al mare, due autentiche perle turistiche della provincia di Messina, Milazzo e Portorosa. Senza passare dalla statale 113 o dalla A20.

Da sette anni, la strada è interrotta tra le località Cantoni (comune di Barcellona) e Marchesana (comune di Terme Vigliatore): l’azione erosiva delle acque marine ha, in senso letterale, portato via l’asfalto e le infrastrutture dell’asse viario, dando al luogo circostante il sinistro aspetto di una zona appena colpita da un (non) leggero bombardamento. Ma i problemi della sp 91 non si esauriscono qui: i tratti in regolare esercizio soffrono per la scarsa manutenzione e la mancanza di una segnaletica chiara e adeguata a un’arteria che si snoda in prevalenza tra centri abitati. In prima linea per la soluzione della questione viaria è Bartolo Cipriano, primo cittadino di Terme Vigliatore, per il quale “in virtù dei finanziamenti ottenuti e quelli ancora da ottenere, entro la fine di quest’anno il traffico sulla ‘91’ riprenderà. Non sarà un’iniziativa a sé stante: prelude infatti all’opera di ripascimento del nostro litorale, per cui è necessario un finanziamento da cinque milioni di euro. Abbiamo agito fin qui e agiremo – ha osservato il sindaco Cipriano – seguendo una logica “comprensoriale”, collaborando cioè con gli altri comuni dell’unione Valle del Patrì (che comprende i centri di Rodì Milici, Fondachelli Fantina e Castroreale, ndr)”.   

Restiamo all’oggi, però. In un immaginario viaggio da est a ovest, si parte dalla riviera milazzese di Ponente, di fronte allo scenario inimitabile delle isole Eolie: il fondo stradale è davvero malridotto, al punto che è – in pratica – impossibile percorrere più di cento metri senza incorrere in un’anomalia o in un’asperità dell’asfalto, a scapito del comfort di marcia e, spesso, degli organi meccanici di auto e moto. In compenso, si nota, sul margine destro della strada, una novità che è già stata apprezzata dagli amanti del jogging, ovvero la (recente)

costruzione un percorso pedonale parallelo alla strada, integrato dall’allestimento di alcune piazzole di sosta.
La situazione dell’asfalto, tuttavia, non migliora: due minacciosi autovelox pieni di ruggine (funzioneranno o no?) sorvegliano sulle velleità velocistiche degli automobilisti, che spesso e volentieri effettuano azzardati sorpassi nonostante l’esplicito divieto e gli ingressi di abitazioni private, peraltro non sempre ben visibili. Attraversato un ponte si giunge in territorio barcellonese: solite considerazioni sull’asfalto (a tratti pessimo e in genere abbastanza irregolare) e nuove insidie, che transitano prima a Calderà (sede stradale piuttosto stretta e limitata, soprattutto in estate, dalle vetture in sosta ai lati) e quindi a Spinesante, affrontando un lungo rettilineo che invoglia a spingere sull’acceleratore. Farlo non è consigliabile, soprattutto di notte, perché l’illuminazione potrebbe non essere ottimale e qualche buca potrebbe essere in agguato.

A questo punto, un paio di transenne e una scarsa segnaletica avvertono chi transita che è tempo di cambiare strada: qualche centinaio di metri più avanti, infatti, sorgono le rovine post-moderne della sp 91, proprio dove il mare s’è portato via (quasi) tutto. Spetta per il momento a un obsoleto e malsicuro ponte sulla ss 113 Messina–Palermo (denominato “Termini”) l’oneroso compito di collegare Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore: secondo Cipriano, “la soluzione del problema del ponte sulla statale sta nella collaborazione tra i due comuni interessati, che hanno già richiesto il relativo finanziamento per ammodernarlo e allargarne la carreggiata”. Intanto, si torna – dopo aver attraversato Terme – sulla litoranea e si procede, su un tratto di strada piuttosto stretto, fino a Tonnarella, la frazione marittima del comune di Furnari: arrivare a Portorosa, a questo punto, non è un problema. Ma quanta fatica, arrivare fin qui…


Roccafiorita. Strade da rifare nel più piccolo comune

 

All’intersezione tra due provinciali – la ‘12’ e la ‘15’ – si trova il comune più piccolo non solo della provincia di Messina, ma addirittura della Sicilia dell’intera Italia insulare (1,14 kmq. per 254 abitanti): Roccafiorita, collegata a Sant’Alessio Siculo – via Limina – grazie alla Sp 12 – e a Letojanni – via Mongiuffi Melia – grazie alla Sp 15. Anche qui, le strade sono in cattive condizioni: manto deformato in più punti, buche, sterpaglie ai lati della strada e guard-rail che sono un pallido ricordo di se stessi. Situazione che non è sfuggita all’attenzione degli amministratori locali: per il primo cittadino del centro dell’entroterra jonico, Giuseppe Bartolotta, “per migliorare la situazione delle due arterie stradali e intercettare i finanziamenti necessari, i comuni di Limina, Graniti, Antillo, Roccafiorita e Mongiuffi Melia hanno elaborato un Protocollo d’intesa, in attesa di essere firmato, con la Provincia di Messina, che – ha puntualizzato Bartolotta – si farà carico di sostenerci nell’impresa se non dovessimo farcela da soli”.