In Sicilia continuano ad aumentare i Comuni in dissesto finanziario

Un disastro annunciato cui sembra non esserci soluzione: i Comuni siciliani sono al tracollo malgrado l’AnciSicilia abbia più volte sollecitato Governo regionale e Governo nazionale a trovare soluzioni tempestive, adottando misure essenziali per la stabilità e l’attività dei Comuni e delle Città metropolitane.
Non avendo ottenuto risposte concrete, l’Associazione dei Comuni siciliani torna a sollevare il problema con una lettera inviata al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al presidente della Regione, Rosario Crocetta e agli assessori regionali con delega alle Autonomie locali e al Bilancio, Luisa Lantieri e Alessandro Baccei, denunciando la drammatica situazione finanziaria e di liquidità in cui versano gli Enti locali siciliani.
In base agli stessi dati dell’assessorato Autonomie locali, al 16 giugno di quest’anno, infatti, 300 Comuni non avevano ancora deliberato il Rendiconto di gestione finanziaria 2015 e 347 Comuni non avevano ancora approvato il Bilancio di previsione 2016 e adesso tutto ciò viene tristemente confermato dai dati peggiori degli ultimi decenni.
Oltre alla precaria condizione di tutte le ex Province, dall’inizio dell’anno a oggi ben cinque Comuni (Acate, Barrafranca, Carini, Casteltermini e Mussomeli) hanno già formalizzato il dissesto finanziario e numerosi altri si apprestano a farlo nelle prossime settimane, oltre alle svariate decine hanno già fatto o stanno per fare ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis e ter del Testo unico degli Enti locali.
“Siamo pertanto di fronte – hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di AnciSicilia – a una crescita esponenziale di Comuni strutturalmente deficitari nel 2016, che temiamo possa ancora aumentare nei prossimi mesi. La situazione è ancora più grave se si pensa che vi sono anche moltissimi Comuni che negli anni precedenti avevano dichiarato dissesto o fatto ricorso alla procedura di riequilibrio e che, alla luce della situazione attuale, si trovano oggi nella condizione di non poter rispettare gli impegni presi”.
“Forse però non vi è ancora la dovuta attenzione – hanno aggiunto Orlando e Alvano – al fatto che la situazione di gravissima crisi finanziaria che attraversano gli Enti locali siciliani, più volte denunciata dalla nostra Associazione, stia giorno dopo giorno prendendo forma in maniera eloquentissima, viene testimoniata dalle analisi dalla Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Regione Siciliana, nella relazione “La finanza locale in Sicilia 2015-2016 e confermata dai dati dallo stesso assessorato delle Autonomie locali (Ddg n. 188/S.2 del 6 settembre u.s.)”.
Secondo i vertici dell’Associazione dei Comuni siciliani, “quanto sta emergendo in queste settimane e quanto temiamo possa emergere nelle prossime evidenzia, senza possibilità di smentita, come ciò che nel passato era considerato un fatto patologico per la salute dell’Ente locale oggi stia diventato un fattore diffuso e quindi sistemico”.
“Le evidenze empiriche di queste ultime settimane – hanno suggerito presidente e segretario generale di AnciSicilia – impongono che, prima che sia definitivamente compromessa la tenuta sociale dei territori, ci si attivi, con il concorso di tutti gli attori istituzionali e sociali, per individuare nuove soluzioni di carattere legislativo e amministrativo  proporzionate alla gravità della situazione attuale”.
“A tal proposito – ha concluso Leoluca Orlando – apprezziamo l’attenzione che l’assessore delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Luisa Lantieri, ha dimostrato nei confronti degli Enti locali siciliani, con la circolare emessa con cui ha revocato i commissari straordinari per l’approvazione del Bilancio di previsione 2016 ed è stata espressa la volontà di sbloccare, al più presto, le quote dei fondi regionali al momento non disponibili per i Comuni, comprese le somme destinate per gli investimenti”.