Per esempio, perché vi sia una truffa occorrono tre elementi: l’inganno (volontà, consapevolezza, intenzionalità), il profitto e il danno. Quindi, occorrono prove sugli elementi indicati.
E’ chiaro che le indagini preliminari non costituiscono un processo vero e proprio. E tuttavia non si deve rischiare di mandare a processo un cittadino che, ragionevolmente, è innocente. Perché?
Al di là delle considerazioni di ordine etico vi è un principio costituzionale irrinunciabile, che è la presunzione di innocenza. Significa che fino a sentenza definitiva ogni cittadino che si trovi nel corso delle indagini preliminari o nelle diverse fasi del processo, debba ritenersi, a tutti gli effetti, innocente.
Ma vi è una ragione pratica e deleteria ancora più grave. E cioè che l’indagato viene dato in pasto al circo dei mass media, che quasi gode di indicare all’opinione pubblica il poveretto come se fosse presunto colpevole e non presunto innocente. Quasi sempre chi entra nel tritacarne mediatico viene indicato dall’opinione pubblica come presunto colpevole.
I mass media sembra che godano a dare in pasto all’opinione pubblica cittadini rispettabili per il loro vizio di amplificare i fatti senza verificarne la consistenza. Tanto è vero che nei frequentissimi casi di proscioglimento e di assoluzione definitiva, essi non danno lo stesso risalto, per posizione e dimensione, che avevano dato alla notizia di origine. Questo comportamento vìola il Testo unico dei doveri dei giornalisti del gennaio 2016, perché essi hanno l’obbligo di controllare da più fonti le informazioni ricevute e spesso non lo fanno.
Un comportamento incuriosisce: quale sia la ragione secondo la quale Procure e Forze dell’ordine emettano comunicati stampa per reati minori. Non scriviamo questa nota a tutela di chi ha commesso reati gravi, mentre esprimiamo la massima stima sia nei confronti dell’Autorità giudiziaria, che dei magistrati requirenti e delle Forze investigative, senza i quali numerosissimi reati non verrebbero a galla.
Tuttavia nessuno deve perdere di vista le garanzie costituzionali di cui godono i cittadini in uno Stato di diritto.