CATANIA – 13.143 persone in graduatoria per un alloggio, 144 gli alloggi disponibili in città, 71 quelli che si renderebbero fruibili con il Piano Casa, 150 le famiglie che, con il punteggio più alto, avrebbero diritto alla casa, 3.000 le nuove domande presentate negli ultimi tre anni. Questi i numeri allarmanti dell’emergenza abitativa a Catania diffusi dal Sunia, il Sindacato Unitario Nazionale degli Inquilini Assegnatari che, sabato scorso, ha protestato in Piazza Duomo per chiedere l’interessamento dell’amministrazione al dramma della casa e per inoltrare proposte e richieste. Chiedono, innanzitutto, la pubblicazione della graduatoria relativa all’anno 2007 degli aventi diritto al contributo affitto casa, previsto dalla Legge 431 del 1998.
“Il Comune di Catania – afferma Giuseppe Conti, segretario generale del Sunia – nel 2006 ha indetto un bando al quale hanno partecipato 2.000 famiglie, ma non ha stilato la relativa graduatoria e, ad oggi, nonostante quelle domande siano congelate, ha pubblicato un nuovo bando all’inizio del 2009”. Chiedono, inoltre, la ripresa dei lavori per il completamento della costruzione dei 144 alloggi a Librino e dei 36 a San Berillo Est, bloccati per mancanza di fondi, e il censimento del patrimonio abitativo del Comune e dello Iacp per reperire alloggi da assegnare agli aventi diritto che, allo stato attuale, sono costretti a vivere di espedienti, a trovare ospitalità da un parente, o addirittura dormire in macchina. Chiedono, infine, un Tavolo di Concertazione per rimettere in funzione la delibera della Giunta comunale del 2004 e costituire una commissione apposita per l’emergenza abitativa, richiesta avanzata alla Presidenza del consiglio comunale già nel marzo del 2009 ma, ad oggi, disattesa.
“La situazione è diventata insostenibile – continua Conti – sono stati sospesi i lavori relativi a 144 alloggi a Librino, da anni in costruzione, a causa della controversia che attualmente caratterizza i rapporti tra Comune e Iacp; non sono stati ultimati i lavori per 36 alloggi a San Berillo Est, che dovrebbero essere dati in affitto a prezzi concordati. Insomma – conclude – sembra che l’amministrazione non voglia affrontare la questione della casa che costringe centinaia di persone a una vita impossibile”. Nessuna risposta dall’amministrazione che, secondo indiscrezioni, dovrebbe incontrare i rappresentanti del sindacato in settimana.