Vi è un principio etico che recita: “A ciascuno tocca ciò che merita”. Dunque, è il merito il valore che determina quanto ciascuno debba ottenere dagli altri, anche in misura di quanto possa dare agli altri. Invece, la corruzione fa ottenere a qualcuno ciò che non gli compete, solo perché ha pagato la mazzetta.
Essendo una malattia quasi naturale delle persone umane, è impensabile guarirne totalmente, ma è possibile ridurne al minimo le metastasi. Per fare questo ci vogliono forti doti di medicamenti, sotto forma di educazione ai valori positivi che debbono informare le azioni e gli atti di chi ha responsabilità pubbliche e private. Infatti, spesso è proprio il collegamento fra il pubblico e il privato, ovviamente deviato, che genera corruzione.
La corruzione provoca un altro gravissimo squilibrio in una Comunità: l’indebita concentrazione in poche mani del potere a danno del valore di giustizia, che dovrebbe essere perseguito da chi ha responsabilità istituzionali, cioè i politici.
Molti fra loro sono onesti, capaci e responsabili, ma tanti altri sono disonesti, incapaci e irresponsabili. Sono i cittadini che devono distinguere i primi dai secondi, penalizzando questi ultimi e premiando coloro che operano bene.
La corruzione fa anche un altro danno formidabile: rappresenta ai giovani che si possono ottenere oggetti e servizi utilizzando vie traverse, appunto mediante malversazioni, con la conseguenza che qualcuno ottiene molto di più di quanto meriti. Non solo. Ma i giovani imparano anche che si può ottenere qualcosa utilizzando vie traverse, con ciò perdendo di vista che: si vale per quanto si sa e non per quanto si ha. Per questo è necessario che essi apprendano, imparino, conoscano. Vanno soppesate la cultura e la conoscenza; sviate l’ignoranza e la stupidità.
Le persone adulte devono trasferire ai loro discenti tutte le conoscenze e i metodi, e insegnare loro come sia positivo e conveniente marciare sulla retta via. Insomma, la corruzione si comincia a lottare nelle scuole e nelle università. E si completa di lottare nelle famiglie.
Ma questo non avviene sempre. Per cui, spesso, invece, si diffondono valori negativi che i giovani apprendono. E questo va evitato a tutti i costi, se vogliamo dare loro un futuro positivo.