Palermo – Sulle strade rifiuti d’ogni genere, ecco il prezzo di troppa inciviltà

PALERMO – Elettrodomestici assortiti, mobili sfasciati, divani, copertoni, vecchi materassi, fino alle carcasse di auto abbandonate e ai rifiuti pericolosi, amianto in testa. Non c’è angolo della città in cui non occorra dribblare rifiuti di ogni genere. Uno spettacolo inverecondo a cui neppure le sanzioni penali previste per chi viene sorpreso a gettare rifiuti ingombranti sembra avere posto un freno.
 
Eppure, i controlli delle forze dell’ordine si susseguono. Il bilancio del Comando provinciale dei Carabinieri, dal 16 gennaio al 22 novembre 2009, parla di 186 persone denunciate (17 a Palermo), 45 arrestate (13 solo nel capoluogo), 68 segnalazioni ad opera di ignoti, 40 automezzi sequestrati (di cui 17 autocarri e 4 motoape) e una ventina di automobili abbandonate. Quindi le aree poste sotto sequestro: 45 discariche, con una superficie complessiva di oltre 47mila mq., un’autocarrozzeria, nonché un fabbricato di 50 mq. con copertura in amianto e quasi 38 quintali di materiali di vario genere. “Cifre di una piccola guerra – dicono i Carabinieri – condotta per la tutela ambientale a favore della gran parte delle persone che onestamente subiscono il degrado”.
E le operazioni portate a termine in provincia negli ultimi giorni hanno aggiornato il bilancio. L’ultima, lo scorso fine settimana, quando nel bagherese, i militari dell’Arma hanno arrestato in flagranza di reato, due soggetti ritenuti responsabili ai sensi del Dl. 172/2008, che fissa le “misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella Provincia di Palermo”.
“In particolare – spiegano dal comando di piazza Verdi – l’obiettivo dei Carabinieri è quello di impedire l’accumulo di rifiuti speciali nonché di rifiuti da lavorazione, con gravi ripercussioni sulla salubrità delle aree interessate ed i cittadini ivi stanziati. Strade impraticabili, marciapiedi devastati da cumuli di rifiuti, sottopassaggi privati della loro funzione perché resi occupati da immondizia varia e sporcizia di ogni genere; questo lo scenario che si presenta nelle più parti del palermitano”.
E la situazione in città non pare destinata a migliorare, stando al piano di tagli che l’Amia si appresta ad effettuare. Ferma ormai da mesi la raccolta dell’eternit, la scure dei tagli colpirà anche il servizio ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio, finora operato a titolo gratuito fino a tre pezzi.
 

 
Proteste. L’Apas alza di nuovo la voce
 
PALERMO – Continua, intanto, la protesta dei cenciaioli contro Amia e Comune di Palermo. L’Apas, la cooperativa che raggruppa gli operatori ecologici, lamenta di non poter pagare gli stipendi ai propri lavoratori, a causa del mancato accreditamento dei proventi della raccolta differenziata da parte di Amia. “Dall’inizio di settembre, a fronte di un credito di 57 mila € vantato nei confronti dell’Amia- ricorda dall’associazione- ne sono stati versati solo 31 mila”. E regna la massima incertezza anche per il futuro della cooperativa, visto che la convenzione con l’ex municipalizzata scade oggi. Alla protesta dei cenciaioli si è unito anche il capogruppo dell’Idv, Fabrizio Ferrandelli, il quale ha chiesto la regolarizzazione “di queste professionalità che da mesi, attraverso un iter di legalità, tentato di svolgere un lavoro estremamente produttivo visto che alimenta il processo di riciclo di rifiuti e materiali e rende un servizio fondamentale per la città, in continua emergenza rifiuti”.