Da trent’anni a questa parte, invece, lo Stato si è sempre di più inserito nelle maglie dell’economia, sono state istituite le Regioni ordinarie, diventate poi centri di spesa e non di sviluppo, sono state lasciate al loro malfunzionamento le Regioni a Statuto speciale (non tutte) ed è stato riformato il Titolo V della Costituzione inserendo molte materie nel sistema della legislazione concorrente fra Stato e Regione: un vero disastro.
Cosicché, si è creato un marasma a seguito del quale sono state attivate centinaia di controversie davanti alla Corte costituzionale in materia di attribuzione dei compiti, sia da parte del Governo che da parte delle Regioni.
Non foss’altro che per questo fatto, gli italiani dovrebbero votare in massa Sì alla riforma costituzionale, che taglia decisamente questa commistione fra Stato e Regioni. Se essa verrà approvata, finalmente si saprà con chiarezza quali sono i compiti dello Stato e quali quelli delle Regioni.
Peccato che la riforma soggetta a referendum non abbia toccato l’Autonomia delle cinque Regioni speciali, mentre avrebbe dovuto introdurre il principio costituzionale che ove queste non funzionino, il Governo può adottare il cosiddetto potere sostitutivo.
Siamo stufi di continuare a vivere in una Italia dei figli e figliastri. Siamo stufi, noi siciliani, di vedere la nostra Isola relegata agli ultimi posti tra le regioni europee. Siamo stufi di sentire tanti parolai che occupano posti di responsabilità senza far seguire azioni concrete.
Ed è proprio qui la questione di fondo: Renzi può firmare altri cento Patti, per il Sud, per il Nord o per il Centro, ed altri mille con le città di tutta Italia, ma questo è solo una enunciazione. Il Governo dovrà occuparsi di fare in modo che, volenti o nolenti, chi ha firmato questi Patti, cioè i responsabili delle Regioni e delle città, li attuino senza tentennamenti e senza infingimenti secondo cronoprogrammi tassativi, che devono essere inseriti on line, in modo che i cittadini possano controllare.
E quando tali responsabili locali non dovessero ottemperare ai loro obblighi, il Governo deve immediatmente attuare il suo potere sostitutivo.
Insomma, di riffa o di raffa, questa Italia deve essere messa in moto, piaccia o non piaccia a coloro che occupando posti di responsabilità non fanno il proprio dovere.