Vaccinazioni, in aumento il numero di bambini non coperti

CATANIA – Vaccini, un argomento spinoso soprattutto in età pediatrica. Mentre la comunità scientifica si divide, sembra quasi che i genitori facciano un passo indietro, scegliendo sempre più frequentemente di non vaccinare i propri figli.
I dati del ministero della Salute, resi noti qualche settimana addietro, rivelano infatti, nel 2015, una ulteriore diminuzione delle coperture per quei vaccini che vengono somministrati nei primi 24 mesi di vita del bambino, ad eccezione dei dati riguardanti le coperture per meningococco C e pneumococco, che mostrano un incremento rispettivo del +3,6% e +1,5%.
Prendendo in esame le vaccinazioni incluse nel cosiddetto “esavalente”, ossia anti-difterica, anti-tetanica, anti-pertossica, anti-polio, anti-Hib e anti-epatite B, la copertura dal 2000 in poi si era sostanzialmente stabilizzata, raggiungendo la soglia del 95%. Quota raccomandata dall’Oms per garantire l’immunità della popolazione, vale a dire per proteggere anche quel 5% che non aveva ricevuto il vaccino. Dal 2013, anno in cui il dato si era attestato al 95,7% si è registrata un’inversione di tendenza e, nel 2015, la copertura è ulteriormente scesa fino ad una media nazionale del 93,4%. La Sicilia si pone oltre un punto percentuale al di sotto della media nazionale con una copertura del 91,92%. Regione più virtuosa la Basilicata con una media del 97,83%.
La discrepanza tra l’Isola e e il resto d’Italia aumenta ulteriormente prendendo in esame le vaccinazioni per morbillo, parotite e rosolia. A fronte di una copertura media nazionale del 85,25% i bambini siciliani che hanno ricevuto il vaccino si attestano a quota 79,18%. La Sicilia è terzultima in classifica, prima del Molise e della provincia autonoma di Bolzano (68,81%). Anche in questo caso è la Basilicata, al pari con la Lombardia, a detenere il primato delle vaccinazioni con una copertura del 90,25%.
Proseguendo con la lettura dei dati, la mappa relativa alla vaccinazione contro la varicella rivela una quasi totale scopertura in alcune aree dello Stivale: in Valle d’Aosta, Umbria, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna la percentuale dei bimbi vaccinati è sotto l’1% a fronte di una media nazionale del 30,73%. La Sicilia si pone in tal caso al di sopra con una copertura del 75,36%.
A chiudere il quadro infine i dati sul meningococco C e pneumoccocco, gli unici, ricordiamo, in aumento, con una copertura media rispettiva del 76,62% e 88,7%. Oltre 16 punti separano l’Isola dalla media nazionale per quanto riguarda il primo, mentre è di poco al di sopra per il secondo.
Dati che allarmano il Ministero che, in una nota, sottolinea come “la riduzione delle copertura vaccinale comporterà un accumulo di suscettibili che, per malattie ancore endemiche (come morbillo, rosolia e pertosse), rappresenta un rischio concreto di estesi focolai epidemici, come già accaduto in passato; per malattie non presenti in Italia, ma potenzialmente introducibili, come polio e difterite, aumenta il rischio di casi sporadici autoctoni, in caso di importazioni di malati o portatori”.