Commissioni d’esame per le guide turistiche

PALERMO – Un nuovo, decisivo passo avanti è stato fatto verso la tanto agognata abilitazione di nuove guide turistiche. Dal 2013, dopo uno stop di parecchi anni, è stata varata la normativa relativa alle regole per il nuovo concorso di abilitazione alla professione di guida turistica, e finalmente, lo scorso mese di ottobre, sono state nominate le commissioni che svolgeranno il proprio compito nelle sedi predisposte a Messina, Palermo, Enna e Catania. I componenti provengono in parte da una long list di esperti pubblicata lo scorso maggio. Ancora, ne fanno parte funzionari della Regione Siciliana, professori universitari e interpreti e traduttori del tribunale, per un numero che va da 14 a 19 componenti in totale.
In tal modo sarà possibile procedere ad una verifica ampia e particolareggiata delle competenze degli aspiranti alla professione di guida turistica, dalla conoscenza della storia dell’arte, dall’archeologia alla modernità e post modernità, alla padronanza delle lingue, non soltanto l’ormai diffuso inglese o il francese, ma il russo, l’arabo, il giapponese, lo spagnolo, il tedesco e il portoghese.
A Messina la commissione sarà presieduta dalla professoressa Caterina Ingoglia, esperta di Archeologia all’Ateneo della città. A Palermo, sempre proveniente dall’Università, il presidente è Girolamo Cusimano, professore di Storia delle tradizioni popolari. Daniela Patti, professoressa di Archeologia all’Università “Kore”, dirigerà il gruppo a Enna, in ultimo, a Catania, la commissione è guidata dal professore Pietro Militello, archeologo. A breve, quindi, le date per le prove, per le quali sono stati ammessi oltre 2 mila richiedenti, che avevano presentato domanda a seguito del bando relativo, che risale al 2014.
Dopo un’attesa che dura da oltre un decennio, ben dal 2004, quando è entrata in vigore la legge per la regolamentazione del comparto. Solo nel 2011 fu predisposto un primo bando, che però si concluse in un nulla di fatto, a causa addirittura di una controversia giudiziaria finita davanti al Tar di Palermo. Il tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, Sezione Prima, aveva deciso infatti di accogliere il ricorso di alcune guide turistiche già abilitate le quali contestarono la mancata attivazione dei corsi di aggiornamento da parte dell’assessorato e la conseguente impossibilità di iscriversi all’albo regionale senza dover affrontare un altro concorso.
Il comparto, allo stato attuale, vede l’iscrizione all’albo regionale di oltre 1.200 guide turistiche e si tratta di coloro i quali hanno preso il cosiddetto patentino prima dell’entrata in vigore della legge 8 del 2004. Precedentemente alla promulgazione di questa legge, la possibilità di diventare guida turistica abilitata era ancora regolata dal Regio Decreto n. 448 del 1937, in base al quale era stato indetto l’ultimo concorso, tra il 1999 e il 2000.
Tutto ciò ha scatenato un problema di proliferazione di guide turistiche abusive, con tanto di denunce ufficiali inoltrate dalle organizzazioni di categoria oltre che dagli stessi operatori del settore. La legge definisce la guida turistica come una figura professionale che svolge un’attività prettamente culturale in un ambito territoriale ristretto: gallerie, musei, monumenti e siti di interesse storico-archeologico. L’operatore lavora prevalentemente per agenzie, musei ed enti di promozione turistica e si occupa di accompagnare persone singole o gruppi nei luoghi oggetto della visita, illustrandone le caratteristiche salienti e richiamandone la storia.