Come si fa a discutere di altre cose e non di queste che sono l’oggetto della Riforma costituzionale? È chiaro che si tratta di espedienti per intossicare i cittadini meno abbienti e che hanno meno conoscenza, ma che costituiscono numeri importanti.
Tuttavia, la classe media, che è quella che fa pendere il piatto della bilancia verso il Sì o verso il No, chiamata anche maggioranza silenziosa, saprà valutare gli oggetti in discussione e prenderà le decisioni conseguenti.
Chi andrà a votare, preponderantemente voterà Sì, mentre si compatta il fronte degli astensionisti (o dei menefreghisti) con quello del No.
Secondo opinione diffusa, se viene superata la soglia del 60% dei votanti (circa trenta milioni), il Sì prevarrà. Sarà quindi opportuno, anche col passaparola con tutti gli aventi diritto, di recarsi presso le urne per esprimere il proprio ponderato giudizio: Sì o No.
Ponderato giudizio: una riflessione sugli argomenti pertinenti e non altri strumentalmente portati, perché tutte le persone di buon senso comprendano che questa Riforma, pur essendo scritta male, e pur contenendo errori, è tuttavia quel sasso nello stagno dell’immobilismo, contro la Casta che ha dominato l’Italia in questi ultimi 30 anni.
Abbiamo espresso prima le ragioni secondo cui se i votanti supereranno la soglia del 60%, probabilmente faranno prevalere il Sì. Dunque, la spinta di Berlusconi per mandare gli elettori a votare, andrebbe in questa direzione. Per altro, l’ex Cavaliere sa bene che con Renzi ha possibilità di dialogare e, dopo l’abbandono di Forza Italia anche da parte di Stefano Parisi e del suo nuovo movimento, Energie per l’Italia, non gli resta che cercare di sopravvivere, forse anche seguendo quello che hanno già fatto Verdini e Alfano: un rassemblement del centro con richiami alla Destra, uniti alla Sinistra riformista e moderata.
Ma questo scenario si valuterà dalle ore 23 di domenica 4 dicembre, quando verranno comunicati i primi exit poll.
La questione è cruciale: dall’approvazione, o meno, della Riforma costituzionale dipendono la stabilità delle Istituzioni, la crescita del Pil e dell’occupazione, la linea di fermezza nei confronti dell’Europa burocratica, nonché lo sviluppo dell’export frutto dei numerosissimi accordi fatti da questo governo a livello internazionale.
Ogni vero cittadino si regoli secondo scienza e coscienza.