MODICA (RG) – Era il 22 ottobre del 2015 quando intervistammo per la prima volta la signora Maria Sigona, mamma di Toti, un giovane che soffre di un disturbo psichico. Una mamma forte e coraggiosa, ma ancor prima una donna che vuole difendere i diritti di bambini e giovani con disabilità, ribaltando il concetto di assistenza al disabile. Si pensa sempre ad assistere questi giovani, ma mai nessuno che abbia pensato a come rendere loro la vita il più normale possibile, facendoli sentire utili, gratificati e parte attiva della nostra società. La signora Sigona un anno fa aveva un sogno, realizzare un albergo etico a Modica, in una dimora di fine ‘700, in cui i giovani con lievi disabilità potevano sentirsi impegnati in prima linea nella sua gestione, pronti ad accogliere turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Oggi, a distanza di un anno, la mamma forte e coraggiosa, la donna che si batte giorno dopo giorno per il riconoscimento di diritti di questi ragazzi, può dire che il sogno suo e quello di Toti è diventato realtà, mattone dopo mattone. Non si dovrebbe mai smettere di costruire Case di Toti, in tutto il nostro Paese.
Circa un anno fa ci raccontava il suo sogno: costruire un albergo etico a Modica, “La Casa di Toti”. Un sogno che diventa realtà visto che qualche giorno fa sono iniziati i lavori.
Può raccontarci cosa è accaduto in questi mesi?
“In questi mesi abbiamo raccolto fondi tramite la Fondazione “I Bambini delle Fate”, che finanzia progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo e disabilità; inoltre continuiamo ad avere sostegno da 23 imprese dal cuore grande. Dopo aver presentato il progetto al comune di Modica e ottenuto la concessione edilizia, abbiamo stipulato un contratto con lo studio di psicopedagogia “Parentage” di Catania per la gestione della selezione delle risorse umane e per la selezione dei ragazzi speciali che potranno far parte della Casa di Toti. Abbiamo inoltre attivato, a Trecastagni, laboratori occupazionali ludico-ricreativi in locali offerti dal Comune. Sono stati mesi impegnati in cui abbiamo organizzato eventi di raccolta fondi, ho anche scritto un libro dal titolo “Calle Calle…biografia di un sogno” (editore Chartago) e venduto 300 copie raccolta fondi. Insomma, un sogno che si è trasformato in un progetto galoppante!”
In questi anni di fundraising quanti fondi avete raccolto?
“Abbiamo raccolto ad oggi il 25% del budget totale, ragion per cui ho deciso di dare il via ai lavori. I ragazzi assistiti dai tutor lavoreranno 4 ore al giorno, collaborando così alla gestione dell’albergo etico e ovviamente avranno una gratifica, non solo a livello umano ma anche in denaro”
Quali i sogni-progetti ancora da realizzare?
“Adesso che ho avuto il coraggio di partire immagino e spero in un continuo sostegno da chi è in squadra e spero anche di incontrare nuovi imprenditori dal cuore grande che ci potranno sostenere.
Proporremo altre campagne di fundraising e crowfunding più ‘piccole’ e alla portata di tutti. Immagino che il mio grande impegno possa garantire la difesa dei diritti dei ragazzi speciali e delle famiglie, anch’esse speciali. A scuola, a dopo la scuola, occorre impegnarli durante i lunghi pomeriggi. Inoltre mi batto tutti i giorni per garantire il diritto ad un’assistenza a domicilio: noi genitori siamo stanchi di pagare la nostra poca libertà!
Il mio obiettivo, inoltre, è che Casa di Toti presto sia completata e alle Istituzioni, visto che per il mattone ci stanno pensando i privati, chiedo aiuto nella gestione economica della Casa”.