1. Il 2016 è già l’anno più letale di sempre e non è ancora finito
Dal 1 gennaio a oggi almeno 4.690 uomini, donne e bambini sono morti cercando di attraversare il Mediterraneo, circa 1.000 in più rispetto a tutto il 2015. Questo numero – si legge nel comunicato – non si deve a un aumento significativo degli arrivi ma solo a un’aumentata mortalità. Nel 2016, circa 1 persona su 41 è morta nella traversata.
2. Uomini, donne e bambini stipati in barconi sempre più precari
Nel 2016 Msf ha soccorso persone da 134 gommoni di qualità estremamente scadente e da 19 barche di legno. Le grandi barche di legno del 2014 e 2015 sono state sostituite da gommoni economici e “mono-uso”, perché i trafficanti assumono che verranno intercettati e distrutti nell’ambito delle operazioni militari anti-scafisti dell’Unione europea.
3. Trafficanti sempre più spietati
Le équipe di Msf hanno visto barconi capovolgersi dopo aver passato ore o giorni alla deriva senza motore, perché i trafficanti o altri criminali l’avevano rimosso molto prima che qualunque soccorso fosse possibile. Le persone soccorse raccontano di essere stati tenuti in grotte, fossi o buche nel terreno per giorni o settimane prima di essere spinti a forza in mare su un barcone. Alcuni parlano addirittura di esecuzioni, abusi terribili, violenze sessuali, torture. Rispetto all’anno scorso, soono state avvistate meno persone con giubbotti di salvataggio, cibo, acqua e provviste per il viaggio o con carburante sufficiente.
4. Molti minori non accompagnati sfidano il mare da soli
Il 16% degli arrivi via mare in Italia sono bambini, l’88% di loro sono minori non accompagnati. Una famiglia soccorsa dalla nave Aquarius era guidata da un bambino di 10 anni, che viaggiava da solo con i suoi fratelli, tutti ancora in età da pannolino.
5. Molte donne soccorse sono incinte e molte delle gravidanze sono frutto di violenze
La minaccia di violenza è così nota che molte donne provvedono a forme di contraccezione a lungo termine prima di mettersi in viaggio per essere sicure di non rimanere incinte. Nel 2016 sono nati 4 bambini sulle navi di Msf.
6. L’Europa non è la prima destinazione per rifugiati e migranti di tutto il mondo
Secondo i dati dell’Unhcr nessuno dei paesi che ospitano più rifugiati (Turchia, Pakistan, Libano, Iran, Etiopia, Giordania, Kenya, Uganda, Repubblica Democratica del Congo e Ciad) si trova in Europa, ma complessivamente offrono rifugio a più della metà dei rifugiati globali.
7. Rifugiati e migranti subiscono orribili violenze e abusi in Libia
Secondo le persone intervistate, uomini, donne e un numero sempre crescente di minori non accompagnati (alcuni di appena 8 anni) hanno subito abusi da parte dei trafficanti, dei gruppi armati e di privati cittadini che sfruttano la disperazione di chi fugge da conflitti, persecuzioni o miseria. Tra gli abusi, atti di violenza (anche sessuale), rapimenti, detenzione arbitraria in condizioni disumane, tortura e altre forme di maltrattamento, sfruttamento finanziario e lavori forzati.
Medici senza frontiere tiene inoltre a ribadire, in uno dei punti elencatim di non voler aiutere i trafficanti nel loro lavoro, ma di voler solo salvare vite umane: “Le persone che scappano dalla Libia devono essere soccorse in sicurezza e con tranquillità, e portate in un porto sicuro dove possano ricevere assistenza, fare domanda di asilo o di altre forme di protezione. Nella situazione attuale, la Libia non può essere considerata un porto sicuro per gli sbarchi”.