E intanto la disoccupazione, seppur in calo, è a un maledetto 11,6% di media, che nel Sud è quasi doppio. Gli Stati Uniti sono vicini alla piena occupazione col tasso del 4,6% che si ritiene fisiologico. La Germania viaggia con una disoccupazione analoga e così tutti i Paesi avanzati (da Singapore al Giappone a quelli Nord europei).
Un’altra causa dell’arretratezza del Paese riguarda il sistema pubblico (perché pieno di privilegi e di privilegiati), nel quale la maggior parte di chi vi lavora si trova in quei posti più per la remunerazione che per il merito. è vero che molti hanno superato il concorso pubblico, ma è anche vero che i vincitori di concorso sono una minoranza rispetto all’organico di 3,2 milioni di dipendenti.
Quasi nessuno parla di quell’altro milione di dipendenti parapubblici, assunti dalle partecipate con criteri per lo più clientelari e ovviamente senza aver fatto il concorso, perché l’assunzione è avvenuta per chiamata diretta, avendo le stesse partecipate la forma di società di diritto privato (Spa o Srl).
Non solo le partecipate e la pubblica amministrazione creano un danno per l’inefficienza della loro organizzazione, ma producono un danno maggiore perché diffondono la cattiva mentalità che esalta gli incapaci e non i meritevoli.
In questo quadro non sorprenda il positivo atteggiamento del Mercato di fronte alla bocciatura della riforma costituzionale del 4 dicembre da parte del popolo. I titoli azionari italiani hanno guadagnato quasi l’8% in pochi giorni, lo spread è diminuito di oltre 20 punti: quasi che il sistema economico si sia rallegrato della mancata approvazione delle riforme strutturali. Questo fatto non sembra spiegabile, perché il Mercato ha bisogno che tutto funzioni meglio e non peggio come ora.
Ma spesso le ragioni di questo incomprensibile (apparentemente) comportamento sono ragioni internazionali che muovono gli investitori del mondo secondo logiche spesso avulse da quelle nazionali.
Smettiamola di chiamare gli investitori con l’appellativo spregiativo di speculatori. Chi investe deve produrre dividendi e non chiacchiere come fanno politici e burocrati. Rispettiamo gli investitori e… attiriamoli!