Viaggi, ma la Sicilia non piace a dicembre

ROMA – Il valore dell’indice di propensione al viaggio degli italiani registra nel mese di dicembre un valore pari a 60 punti, stabile rispetto al mese di novembre. L’indice è tuttavia in crescita di un punto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si conferma dunque il trend dell’ultimo trimestre che ha registrato un aumento della fiducia rispetto al quarto trimestre del 2015.
Lo rileva l’Osservatorio Confturismo Piepoli per il mese di dicembre. Il settore turistico si conferma essenziale per l’economia italiana, tanto che otto Italiani su dieci lo ritengono essere il nuovo “petrolio” del nostro paese. Quasi la stessa percentuale di Italiani, il 76 per cento, crede inoltre che sia importante che il Governo punti sul turismo per rilanciare l’economia. Il dato è rilevante per il nuovo Governo in questo clima d’incertezza politica che ha caratterizzato il mese di dicembre.
La relazione tra crescita economica e sviluppo del settore turistico è biunivoca; se da un lato il turismo può spingere l’economia italiana, dall’altro lato la situazione economica influenza le scelte di viaggio degli Italiani: oltre tre su dieci ritengono infatti che la propria situazione economica influenzi molto le scelte in materia di viaggi.
I prossimi mesi sono caratterizzati da vacanze relativamente corte, in media 3,8 notti per viaggio, leggermente in crescita rispetto al mese scorso. Un italiano su due è in partenza per una città d’arte, mentre uno su tre sceglierà per i prossimi mesi una destinazione montana. Il dato non sorprende vista la stagionalità, ma ancora una volta si conferma la preferenza per visitare musei, monumenti e mostre.
Il patrimonio artistico italiano è dunque il “petrolio” del nostro Paese. La stagione invernale ha un forte impatto nella scelta della meta di viaggio. A livello di destinazione, oltre otto Italiani su dieci preferiscono l’Italia come meta per i prossimi tre mesi, con Trentino Alto Adige, Toscana, Lazio, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna in cima alle preferenze.
“Che il 2016 dovesse connotarsi come l’anno della ripresa – ha detto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – lo si era capito dai vari appuntamenti clou disseminati nell’arco dei dodici mesi ed il risultato atteso per gli ultimi giorni di dicembre rappresenta una gradita conferma.
“Inoltre la circostanza che gli italiani scelgano maggiormente il proprio Paese, per trascorrere qualche giorno di meritato riposo, -evidenzia il Presidente degli albergatori- è la conferma di come il sistema turistico nazionale rappresenti ormai un insostituibile punto di riferimento.
“Certo, – stigmatizza Bocca – il risultato positivo non cancella gli anni di crisi che sono alle spalle e per ritornare ai livelli pre-recessione occorrerà ancora del tempo, ma guardiamo ormai il bicchiere sempre più mezzo pieno.
“Confidiamo – conclude Bocca – che il Governo ed il Parlamento supportino uno dei settori più vitali per lo sviluppo economico del Paese, in grado di crescere ancora, a patto che si varino al più presto alcuni provvedimenti concreti per il rilancio, -conclude Bocca- primi tra tutti quelli in materia di contrasto all’abusivismo ed all’evasione fiscale, sviluppo del mercato (liberalizzazione dei servizi ancillari) e tutela della concorrenza (parity rate)”.
Supporto che in Sicilia resta molto debole, caratterizzato da iniziative sporadiche, mancanza di programmazione a lungo termine e iniziative sinergiche. Non per niente, manca ancora un calendario unico degli eventi, Comuni e borghi fanno da sé (e non per tre!) non riuscendo ad attrarre un numero di visitatori congruo con la bellezza delle risorse presenti sul territorio (sia a livello paesaggistico che storico-culturale). E intanto i visitatori scelgono altri lidi, arricchendo altre regioni e altri territori. Aspettando l’estate, quando il turismo in Sicilia tornerà a vedere il sole.