AGRIGENTO – Il Comune è stato chiamato a comparire davanti alla Sezione di Controllo della Corte dei conti, nel contesto delle verifiche finanziarie che i magistrati stanno compiendo in base alla legge 266 del 2005.
La normativa infatti, tra l’altro, dispone che i giudici contabili: “vigilino sull’adozione da parte dell’ente locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del patto di stabilità interno”.
La Corte era composta dai magistrati Ignazio Faso, Antonio Dagnino e Licia Centro. Risultato lusinghiero però per la città di Agrigento che ha dimostrato di aver saputo superare tutti i problemi che erano stati segnalati.
L’amministrazione, infatti, era stata invitata a fornire chiarimenti riguardo al mancato aggiornamento dell’inventario dei beni posseduti; al persistente disavanzo della gestione corrente nel periodo 2005-2007; all’eccessivo ricorso alle anticipazioni di tesoreria; al consistente volume dei residui attivi; ai ritardi nella riscossione delle entrate proprie ed all’elevato ammontare dei debiti fuori bilancio. Ma, come hanno potuto constatare i magistrati contabili, frattanto l’inventario è stato aggiornato, le anticipazioni di tesoreria sono state giustificate, i debiti fuori bilancio risultano in forte diminuzione ed inoltre il Comune si sta dando da fare per recuperare i crediti anche attraverso azioni legali.
Erano in aula per l’adunanza, (per delega del sindaco Marco Zambuto) l’assessore al Bilancio Giovanni Volpe, il segretario generale Carmelo Burgio e il dirigente dei servizi finanziari Armando Albano, inoltre sono state fatte pervenire alla Corte alcune memorie in cui è stato illustrato il percorso che ha effettuato l’amministrazione per correggere le irregolarità.